Terre alternative

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jasmine23
view post Posted on 13/1/2008, 20:11




Le "Terre alternative"

Altri mondi. Per noi è tutto scontato: la Terra è sferica, composta da materia inerte, gira attorno al Sole e noi abitiamo alla sua superficie. Ma c’è chi, nel XX secolo, non la pensa così: qui di seguito troverete alcuni sorprendenti esempi di Terre alternative....

La Terra cava.
All' interno del nostro pianeta esiste un' immensa cavità, sulle cui pareti concave si é sviluppata una civiltà simile alla nostra, illuminata da un sole interno. Il passaggio per raggiungere il mondo interno si trova al polo sud, ed è stato battezzato "Buco di Symmes" in onore del suo scopritore (?), il Capitano John Cleves Symmes, che lo descrisse per la prima volta nel 1818. Incredibile ma vero, Symmes ha trovato numerosi seguaci, ancor oggi riuniti in un'associazione chiamata Hollow Earth Society ("Società della Terra Cava"). In tempi recenti aerei e satelliti hanno fotografato il polo; gli iscritti della “Società della Terra Cava” non hanno mancato di riscontrare - interpretando a modo loro le consuete macchioline delle pellicole - la presenza del famoso passaggio. Per Richard Shaver, attuale portavoce della teoria, all'interno della Terra dimorano entità malvage, i “Deron”, che si impadroniscono mentalmente degli umani. Se volete prevenire la minaccia, non vi resta che abbonarvia Shavertron, la rivista ufficiale dei seguaci di Shaver (PO Box 248, Vallejo, CA 94590 USA).

La Terra concava.
Una notte del 1869 Cyrus Carol Teed, medico di Ustica, New York, ebbe un'illuminazione. La Terra è concava; la superficie che abitiamo è l'interno di un guscio spesso cento miglia e composto da diciassette strati di differenti minerali. Il Sole, la Luna e le stelle si trovano al centro; al di fuori non esiste nulla; la rotazione del Sole - luminoso da una parte, scuro dall'altra - genera l'alternarsi del giorno e della notte; la convessità della Terra è un'illusione ottica. La teoria di Teed - propugnata per oltre sessant’anni dal periodico The Flaming Sword - è alla base della Hohlweltlenhre, "Dottrina della terra concava" diffusa in Germania da Peter Bender durante il nazismo e, successivamente, da Karl E. Neuport, autore del trattato Geokosmos. Nel 1942 una spedizione voluta da Adolf HITLER e comandata dal dottor Heinz Fischer installò un guppo di radar sperimentali sull'isola Rutgen, nel Baltico, allo scopo di rilevare "l'altra parete".

La Terra al centro dell’Universo.
"Non è la Terra che gira, ma il cielo che gira" è il motto della Bible Science Association, secondo la quale la Terra si trova al centro dell'Universo e Galileo ben si è meritato il famoso processo. Il volumetto Geocentricity prova "scientificamente" l'asserzione; inoltre la Bible Science Association (2911 E. 42th. Street, Minneapolis, MN 55406, USA) dispone di un ricco catalogo di libri, audio e video cassette con foto della TORRE DI BABELE e dell'ARCA DELLA ALLEANZA, e le prove che la terra si è formata soltanto seimila anni fa.

La Terra viva.
La Terra è un gigantesco organismo mosso - come ogni altro oggetto del creato - da due forze opposte: aspirazione e compressione. Si muove in un oceano di sostanza rarefatta, l'"Etere", e contiene una sostanza ancor più rarefatta, il "Lesetere", che crea un risucchio grazie al quale la Terra aspira, attraverso una "bocca" al Polo Nord, le sostanze spaziali che le servono per vivere e che sono distribuite al suo interno da una serie di tubi. Secondo Alfred William Lawson (Lawsonomy, 1953), la Terra possiede anche uno sfintere al Polo Sud, attraverso il quale scarica i rifiuti che non è riuscita a digerire. Più recente è “la stupefacente e controversa teoria dello scienziato Lovelock, secondo cui la Terra è un organismo vivente capace di adattarsi e regolarsi da sè”: la frase è tratta dall’occhiello” in copertina al volume Gaia, di Lawrence T. Lovelock, un testo ecologista uscito nel 1991. “Gaia”, come illustra il volume Gaia, l’intelligenza che abita la Terra di Gianfranco Mancardi e Silvio Palombo, è una sorta di entità pensante che dimora nel nostro pianeta, e con cui è possibile entrare direttamente in contatto.

La Terra piatta.
Le stelle sono molto più piccole della Terra e le ruotano intorno; la Luna brilla di luce propria; il sole ha un diametro di 50.000 metri e dista dal nostro pianeta 4.800 chilometri (“Dio l'ha creato per illuminarci. Che senso avrebbe metterlo a milioni di miglia di distanza?”), la Terra è un disco che soltanto qualche ingenuo ha l'illusione di circumnavigare (in realtà levigate barriere di ghiaccio impediscono agli incauti di cadere sotto). Quelle che avete letto non sono teorie antiche nè credenze di qualche tribù primitiva: sono “verità” proclamate, al giorno d'oggi, dagli iscritti di ben due società che promulgano lo stesso credo: la Flat Earth Research Society, fondata nell'anno di grazia 1900 da un certo Wilbur Glen Voliva di Zion, Illinois, e la International Flat Earth Society, fondata nel 1888 da Alexander Dowie e ancora attiva a Lancaster, California (Box 2533, Lancaster, CA 93539-2533, USA)
Per questi signori i voli spaziali sono tutti trucchi nello stile del film Capricorn One: nessuna astronave si è mai realmente levata dal suolo, e, di conseguenza, le foto che mostrano la superficie della Terra a migliaia di chilometri di altezza sono solo abili contraffazioni realizzate dalle grandi potenze in accordo tra loro. Perchè le grandi potenze avrebbero montato questa colossale messa in scena? Mistero!

FONTE
 
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jasmine23
view post Posted on 29/1/2008, 12:01




LE "TERRE ALTERNATIVE": La Terra "Cava"

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All’inizio, circa 4 o 5 miliardi di anni fa, quando la Terra era ancora un’enorme palla di gas supercaldi in rotazione, iniziò gradualmente a contrarsi mentre si raffreddava. Le leggi della fisica richiedono che un gas per condensarsi si debba raffreddare; così, rapidamente la sfera rotante di gas rarefatti ha cominciato a concentrarsi mentre continuava la perdita di calore. La propria forza gravitazionale auto-centrata prese a ridurre il diametro della sfera rotante costituita da materiale in raffreddamento ... ma solo per una certa estensione. Questa è la grande distinzione logica tra la vecchia inadeguata teoria di formazione planetaria e la scoperta di Gardner. La vecchia nozione porterebbe a credere che la contrazione gravitazionale continuò senza arrestarsi finché la Terra divenne una calda massa fusa sotto una furiosa pressione gravitazionale. Mentre un tale scenario indubbiamente costituisce la norma nell’evoluzione celeste di corpi particolarmente immensi, come è il caso di tutte stelle, non costituisce lo sviluppo finale dei tipici pianeti.

Il secondo fattore cruciale che presenta difficoltà è la forza centrifuga. Si ricordi che mentre la gravità cerca di condurre tutto il materiale verso il centro, c’è al lavoro una forza opposta, la forza centrifuga. Proprio come un pattinatore ruota molto più rapidamente quando porta le braccia contro il suo corpo, così anche il non ancora contratto proto-pianeta comincia a ruotare più rapidamente mentre diminuisce la sua dimensione. Come l’acqua incollata in un secchio che rifiuta di fuoriuscire se si ruota il secchio velocemente in circolo, così anche questa stessa legge di forza centrifuga del moto tenta di scaraventare tutto il materiale fuori dall'asse di rotazione del pianeta in formazione. Così finalmente, in questa silenziosa lotta titanica tra due forze naturali, un equilibrio è stato raggiunto. Quando la veloce rotazione della sfera aveva confinato sé stessa a circa 12.900 km di diametro, venne raggiunto l’equilibrio tra forza gravitazionale e forza centrifuga. Ma c’era di più.

C’è una speciale caratteristica della forza centrifuga e non dobbiamo trascurarla. L’intensità della forza centrifuga diviene notevolmente minore come questa si avvicina a formare un angolo retto con l’asse di rotazione. Un semplice esempio quotidiano di questo comportamento è l’acqua in un lavabo. Se voi rimuovete il tappo dello scarico e permettete all’acqua di cominciare ad uscire, cosa osserverete? Un vortice o mulinello, uno spazio vuoto circondato dal materiale in rapida rotazione. Ora immaginate questo stesso principio in azione su quel corpo in contrazione che stava diventando la nostra Terra. Ad angoli retti all’asse di rotazione, in altre parole ai “poli, la forza centrifuga era notevolmente più debole che altrove, perciò, benché all’equatore della Terra la forza centrifuga potesse contrastare l’avanzata interna di una massa di circa 12.900 km di diametro, tale forza era notevolmente meno efficace nelle regioni polari, dove la contrazione si arrestava a circa 2250 km. La conseguenza inevitabile di questo compromesso naturale è che il nostro pianeta ha concluso la sua evoluzione e si è solidificato come una sfera cava di 12.900 km, con delle Aperture Polari del diametro di 2250 km.

Ora è a questo stadio della logica che Gardner supera le manchevolezze di Reed. Perché dai suoi studi delle documentazioni astronomiche e fotografiche, specificamente riferite a nebulose e comete, Gardner è divenuto consapevole di tutta la verità. Nel centro preciso di queste sfere traslucide c’è una palla incandescente proporzionalmente piccola. Tra questo luminoso globo interno ed il guscio della nebulosa c’è un grande spazio che s’interpone; detto in altro modo, la nebulosa è cava eccetto la sfera brillante nel suo centro. Perché? Dov’è, allora, un altro punto in cui la forza centrifuga è piuttosto debole, oltre ai poli? La risposta naturalmente è al centro preciso di rotazione, ed una volta di nuovo la logica è così lineare che possiamo esaminare prontamente un comune esempio famigliare per sostenere l’argomentazione. Quale sarebbe il risultato se spruzzaste un strato di polvere sul piatto di un giradischi e quindi iniziaste l’ascolto ad alta velocità ? La polvere volerebbe via dal piatto... eccetto per una piccola porzione nel centro preciso.

Basato sui suoi studi della nebulose planetaria attraverso l’osservazione di fotografie, Gardner poteva congetturare che il guscio molto spesso della Terra è di circa 1290 km, le Aperture Polari lo attraversano per 2250 km, ed il Sole Centrale, di circa 970 km di diametro, è sospeso gravitazionalmente (il globo incandescente è bloccato dalla gravità nell’esatto centro planetario). A causa dell’enormità e della curvatura molto graduale dell’Apertura Polare, è impossibile osservarla visivamente; questo è come il fatto che non vediamo che la Terra è sferica. La curva è troppo graduale per poterla osservare. In conseguenza della condensazione quasi continua di aria calda interna con aria molto fredda esterna polare, le Aperture Polari quasi sempre sono coperte da uno spesso strato di nubi. Questo spiega perché quando si osservano dai satelliti le aperture, si vede proprio come se là davvero ci fossero le mitiche calotte polari all’estremità della Terra, come richiesto della politica del Governo. Gardner è stato condotto inevitabilmente alla sua monumentale scoperta scientifica dalla quantità di informazioni incoerenti che incontrava continuamente durante i suoi anni di studio, tratte specialmente dalle spedizioni nell’alto Artico. Fra i numerosi misteri, si ha:

1) un drastico miglioramento del clima nell’estremo nord
2) l’estrema particolarità delle famose Luci Settentrionali o Aurore Boreali
3) il comportamento eccentrico della bussola alle alte latitudini.

Procederemo ora ad ascoltare i resoconti di molti testimoni che hanno perso molte comodità, convenienze, ed in diversi casi le loro vite, allo scopo di capire pienamente la vera grandezza del nostro mondo, un mondo vastamente più spettacolare di quanto riconosciuto ufficialmente.

Nella prefazione di THREE YEARS OF ARCTIC SERVICE - Tre anni di servizio artico - il sottotenente Adolphus Greely dell’Esercito Americano esprime lo stupore della sua spedizione alla Lady Franklin Bay per le strane condizioni che hanno sperimentato nell’estremo nord:

“Temendo esagerazioni, ho cambiato di quando in quando asserzioni ed opinioni entrate nel mio diario originale, credendo che sia meglio sottovalutare piuttosto che esaltare le meraviglia delle regioni Artiche, che sono state discusse anche troppo spesso.

Prima di mettere a fuoco il nostro mondo, guardiamo brevemente ad alcuni nostri interessanti confinanti nello Spazio. Il noto astronomo Percival Lowell esprime commenti a pag. 33 (del suo libro) su MARTE:

“... intorno a quello che conosciamo come il polo del pianeta, appare una grande cupola bianca ... essa procede lentamente nel diminuire in dimensioni ... Come si avvicina l’estate, diminuisce gradualmente, è presente fino agli inizi dell’autunno ma con piccole chiazze che l’attraversano anche per alcune centinaia di miglia … Mentre si fonde, una fascia scura appare circondarla tutt’intorno, è più scura sul disco, ed è di un colore blu.

La tentazione di pensare a questa fascia blu come acqua deve essere evitata perché se ci fossero davvero prodigiosi volumi di acqua, l’arida superficie marziana sarebbe frequentemente percorsa da acqua nei molti alvei antichi che s’incrociano. Questi alvei sono perennemente asciutti. Invece quello che osserviamo realmente è l’effetto ottico di vaste masse di nubi che si spostano lungo il profilo curvo delle aperture polari marziane. L'esterno di Marte sperimenta cambiamenti delle stagioni; l’interno non lo fa. Il grado con cui la combinazione di atmosfera e temperatura variano al polo, dove climi differenti convergono, determinerà l’ammontare con cui l’immenso anello si manifesterà ai telescopi terrestri. Essendo inconsapevole della reale configurazione di Marte, Lowell naturalmente credette che questa fascia polare blu doveva essere acqua condensata in cupole. In questa assunzione, sebbene incorretta, lui mostrò la sua saggezza. Diversamente dalla politica del nostro governo, ha riconosciuto assolutamente che il polo di Marte non può essere biossido di carbonio.

Pagina 81:

“Faraday ha fatto esperimenti sulla relazione tra il punto di congelamento dell’acido carbonico [e la sua trasformazione in gas] con la pressione. Egli ha trovato che la curva nel punto di liquefazione è molto vicina a quella nel punto di congelamento, ed è ancora più vicina quando la pressione diminuisce. In altre parole, il gas passa quasi immediatamente dalla fase gassosa alla fase solida... Ora la pressione è certamente molto bassa sulla superficie di Marte... In conseguenza, un aumento di temperatura dell’acido carbonico solido comporterebbe il diretto passaggio da solido a gassoso. Ora, dall’esistenza del circostante mare polare, noi evidenziamo che in pratica questo non accade alla composizione delle calotte polari di Marte. Una porzione considerevole di questo è sempre nella transitoria fase liquida. Il biossido di carbonio non rimarrebbe così: diverrebbe acqua. Lowell ha fatto un’osservazione particolarmente affascinante dell’apertura polare a nord quando, per un breve periodo, una porzione della usuale coltre di nubi si è separata, permettendo con ciò ai raggi di luce del sole centrale di Marte di oltrepassare l’orificio. “Nel frattempo un fenomeno interessante è accaduto nella calotta il 7 giugno... mentre guardavo il pianeta, ho improvvisamente visto due punti simili a stelle lampeggiare nel mezzo della calotta polare. Bagliori uscivano dallo sfondo bianco più opaco della neve, queste stelle splendevano per alcuni momenti e quindi scomparivano lentamente. La visibilità al momento era molto buona.

Ma sebbene nessuna intelligenza si scorga dietro all’azione di queste luci, erano non di meno sorprendenti per il fatto che questi lampi avevano attraversato cento milioni di miglia di spazio. Avevano impiegato nove minuti per fare il viaggio... Confrontando la loro posizione con la mappa di Green delle sue osservazioni sulla calotta a Madeira nel 1877, è apparso che questa era la posizione identica della macchia dove allora aveva visto i punti stellari, e dove Mitchell li aveva visti nel 1846. Nel frattempo la calotta era decisamente diminuita in dimensioni... il 12 ottobre, alle 10.40, Mr. Douglas ha misurato la sua posizione e ha valutato la sua dimensione, come era sua abitudine ogni pochi giorni. Ha trovato che era distante sei gradi dal polo del pianeta. Osservando il pianeta il 13 ottobre, alle 8.15, con sua sorpresa ha trovato che la calotta non c'era più. Non una traccia di essa può essere vista; ... ciò che era stato certamente là, non era là il 13. La calotta di ghiaccio era scomparsa.

Robert Powers segnala in MARS: OUR FUTURE ON THE RED PLANET – Marte: il nostro futuro sul pianeta rosso:
“Sembra esserci un enorme quantità d’acqua nelle calotte polari ... Come le calotte di ghiaccio della Terra, esse sono bianco brillante.

Thomas McDonough dice in SPACE: THE NEXT 25 YEARS – Spazio: i prossimi 25 anni:
“Anche Marte ha calotte di ghiaccio grandi, brillanti, che possono essere viste dalla Terra con un buon telescopio.

In THE GREATEST CHALLENGE: The Incredible Adventure and Splendid Destiny Man in Exploring Space – La più grande sfida: l’incredibile avventura e lo splendido destino dell’uomo nell’esplorazione dello spazio, Martin Caidin osserva che:

“entrambi gli astronomi americani e russi in anni recenti hanno osservato una serie di bagliori molto brillanti, durevoli circa cinque minuti, e seguiti da un rapido sviluppo di nubi.

Michael Collins, l’eploratore lunare, scrive in MISSION TO MARS –Missione verso Marte:
“Un mistero più grande è quello che è accaduto a tutta l’acqua e ghiaccio che hanno scavato vasti canali miliardi di anni fa. Marte ha un campo gravitazionale abbastanza forte da trattenere vapore acqueo nella sua atmosfera piuttosto che permettergli di sfuggire nello spazio. Cos’è accaduto a tutta l’acqua che ha scavato profondi canali?

John Noble Wilford dice in MARS BECKONS – Segnali di Marte:

“Mariners 6 e 7... le macchine hanno fotografato un banco di nubi sopra la calotta polare sud, e gli strumenti infrarossi hanno misurato temperature inferiori a 88° C. La spettrometria infrarossa aveva il compito di determinare le temperature all’orlo della calotta di ghiaccio al polo sud, che era troppo alta per essere costituita da biossido di carbonio ghiacciato. Gli scienziati potrebbero vedere, dal documento sovietico, che la serie di possibilità per il volo del 1994 era ampia e rischiosa. Piani per mettere due astronavi in orbite di passaggio su Marte sopra i poli erano in seria considerazione.

Alla pagina 22 di “Final Frontier, numero di marzo-aprile 1992, ci sono alcuni commenti sul pianeta più vicino al Sole, Mercurio:

“... temperature così alte che raggiungono i 427°C. Ricercatori del California Institute of Technology di Pasadena hanno identificato quello che credono sia una calotta di acqua ghiacciata del diametro superiore a 290 km nel polo nord di Mercurio ... i ricercatori hanno visto un’area brillante al polo nord ... Noi eravamo stupiti. Marshall Gardner dedica 27 pagine del suo libro allo studio di pianeti preliminari, meglio noti come nebulose. Ecco alcuni commenti: “I risultati spettroscopici forniscono la risposta ... lo spettroscopio ha assolutamente provato che la nebulosa non è fatta di stelle ... la nebulosa tipica ha una straordinaria struttura simile ad un guscio ed una stella centrale ... una ricerca fatta con uno spettrografo e il telescopio Lick da 36 pollici per [compensare] gli effetti di rotazione … È stata trovata la prova definitiva di rotazione ...

A pag. 63, riferendosi alle comete come pianeti nel processo di distruzione, Gardner scrive:

“Hecter MacPherson ci dice, nel suo libro THE ROMANCE OF MODERN ASTRONOMY – Il romanzo dell’astronomia moderna, che la grande cometa del 1811, con una coda allungata per 160 milioni di chilometri e larga 24 milioni di chilometri, ha un nucleo che in accordo con le misure di Herschell era di soli 688 chilometri di diametro. La cometa di Donati, scoperta da un osservatorio di Firenze nel 1858, aveva un nucleo che “brillò con uno splendore uguale a quello della Stella Polare e che misurava 1014 chilometri di diametro ... “anche nel breve periodo della vita umana le comete sono state viste separarsi e scomparire. Incluse nelle sue molte osservazioni di Marte, Gardner indica che nonostante i numerosi rapporti che il polo marziano è molto brillante e compie rapidi cambiamenti di dimensioni, “... la luce dalla regione polare di Marte è un’illuminazione diretta dall’interno del pianeta, poiché questa luce, vista di notte, è gialla. Ogni altra sorta di luce, un riflesso di una superficie innevata, per esempio, o un riflesso della sabbia o della superficie si una montagna, sarebbe bianco.

A pag. 80, Gardner espone otto eccellenti fotografie di Marte registrate all’osservatorio di Yerkes, le quali mostrano che “... la luminosità della cosiddetta calotta era proiettata oltre il limite della superficie, escludendo così che si trattasse semplicemente di neve o ghiaccio. Negli scritti dei rapporti dell’astronomo inglese J. Norman Lockyer alla Royal Astronomical Society of England (Reale Società di Astronomia Inglese): “La zona innevata polare era a volte così brillante che, come la falce della luna nuova, sembrava proiettarsi oltre il bordo del pianeta. Questo effetto di irradiazione era visibile frequentemente; in un’occasione la macchia di neve fu osservata risplendere come una stella a nebulosa quando lo stesso pianeta era oscurato da nubi …, questa luminosità è precisamente come la nostra aurora boreale apparirebbe se guardassimo il nostro pianeta da grande distanza. E la luce è la stessa in entrambi i casi. Così come la posizione ufficiale del governo nel postulare che i poli marziani siano composti da ghiaccio, neve o diossido di carbonio congelato risulta zoppicante, immaginate il loro imbarazzo nel caso di Venere. Da loro stessa ammissione, la temperatura di Venere è ben oltre i 400° C ... giusto il posto per mettere una calotta di ghiaccio! Non so se per scelta o per caso, il Jet Propulsion Laboratory della NASA (National Aeronautics and Space Administration) ha rilasciato alcune straordinarie fotografie di Venere generate da radar agli inizi del 1989. Una di queste immagini ravvicinate, in cui il radar che penetra le nubi rivela con eccellente chiarezza l’apertura del polo nord, onorò audacemente la copertina di Discover dell’Aprile 1989.

Ora torniamo alla Terra.

Certamente uno dei tre grandi pionieri delle esplorazioni polari fu il Dott. Fridtjof Nansen, l’acclamato scienziato ed esploratore artico norvegese. Forse la spedizione più interessante mai condotta nella regione Artica è riportata nel lavoro in due volumi di 679 pagine di Nansen, il cui titolo completo è FARTHEST NORTH – Profondo Nord: Registrazione di un viaggio di esplorazione – nave Fram 1893-96 e di 15 mesi di viaggio in slitta del Dott. Nansen e del Tenente Johansen. A pag. 120, quando i 13 uomini di equipaggio erano pressoché arrivati alla latitudine 77°N, Nansen osserva:

“Era un sentimento strano il stare navigando nel nord in una notte scura per terre sconosciute, in mare aperto, dove nessuna nave, nessuna imbarcazione era mai stata prima. Avremmo potuto essere centinai di chilometri più a sud, visto che l’aria era così mite per essere Settembre a queste latitudini ... Non vedevamo “niente eccetto acqua chiara, come Henriksen rispose dal rifugio dell’equipaggio quando lo chiamai …“Essi stavano pensando a casa, in Norvegia, proprio ora che stavamo navigando diritti per il Polo nell’acqua chiara …Devo quasi chiedermi se non è un sogno. Uno deve essere andato contro corrente per sapere cosa significa andare con la corrente.

Un altro dei maggiori contributi alla conoscenza artica fu rappresentato dal Tenente dell’Esercito degli Stati Uniti (più tardi Generale) Adolphus Greely. Come altri viaggi artici, la spedizione alla Lady Franklin Bay incontrò un freddo veramente intenso nella porzione meridionale della regione Artica, ma come si avvicinarono all’ 80esimo parallelo, il clima divenne particolarmente mite. A pag. 369, quando il loro gruppo aveva raggiunto l’81esimo parallelo, mentre Greely stava facendo una mappa dell’isola di Ellesmere per l’Esercito, egli commentò: “In quel momento un forte vento caldo soffiava dall’interno e la temperatura era notevole, sui 5° C (si parla di regioni polari – ndt). Il suo utilizzo della parola “interno era molto più accurato di quanto egli stesso realizzò. Un esempio di quanto drammaticamente, i venti caldi dall’interno, colpiscono l’esterno nel profondo nord è dimostrato in questo passaggio a pag. 192, quando per lungo tempo i venti avevano soffiato da sud: “Alle 22.00 del 16 Febbraio, i termometri al mercurio si sciolsero, dopo essere stati continuamente congelati per 16 giorni e 5 ore.

Questo è il tempo più lungo, nelle registrazioni, in cui i termometri sono rimasti congelati. Il Dott. I.I. Hayes, con la goletta “United States, scrisse del suo viaggio nel profondo nord in THE OPEN POLAR SEA – Il mare aperto polare. Essi furono improvvisamente sconcertati dall’inesplicabile aumento della temperatura, nonostante che il forte vento Artico soffiasse da nord. Mentre erano bloccati da questo persistente vento da nord per la maggior parte delle prime due settimane di Novembre, Hayes notò che dopo che le iniziali grandi masse di ghiaccio erano passate oltre di loro, non ve n’erano altre a rimpiazzarle. Egli aggiunse: “ 13 Novembre: Sempre peggio, la temperatura è salita di nuovo, e il tetto sopra il ponte superiore ci gocciala addosso peggio di una pioggia tropicale ... 14 Novembre: Il vento ha soffiato continuamente per le ultime 24 ore da Nordest, e la temperatura si mantiene alta come prima …secondo le mie speculazioni. Un vento caldo dal “mare di ghiaccio incrina le mie teorie, come i fatti su cui si sono basate le teorie degli uomini saggi.

Il chirurgo delle navi “Advance e “Rescue, il Dott. Elisha Kent Kane, registrò le sue molte esperienze artiche in ARCTIC EXPLORATIONS IN SEARCH OF SIR JOHN FRANKLIN, culminate vicino all’82esimo parallelo. La spedizione avanzò nel profondo nord fino a che le navi riuscirono e poi, quando la quantità di ghiaccio rese impossibile o troppo pericoloso ogni ulteriore avanzamento, essi continuarono il viaggio a piedi con le slitte. Ma come altri esploratori artici prima e dopo, essi furono meravigliati di trovare ogni ulteriore avanzamento contrastato dall’invasione di un mare polare aperto. Egli scrive:

“È impossibile, nel fare una rassegna dei fatti che ci connettono a questa scoperta come la neve fusa sopra le rocce, gli stormi di uccelli marini, la limitata ma ancora sviluppata vita vegetale, l’aumento della temperatura dell’acqua, non essere colpiti dalla loro connessione con la domanda a riguardo di un clima più mite al polo. Riferire tutti questi fatti alla modificazione di temperatura indotta dalla prossimità del mare aperto cambia solo la forma della domanda; ma lascia l’indagine incompiuta. Qual è la causa del mare aperto?

Circa 130 anni dopo abbiamo questi commenti dell’esploratore russo Vladimir Snegirev nel suo libro del 1885 ON SKIES TO THE NORTH POLE – Sui cieli del Polo Nord:

“Il 9 Maggio attraversarono l’86esimo parallelo ... fu una cosa davvero strana: si sarebbe pensato che avvicinandosi al polo il ghiaccio sarebbe diventato più spesso, duro, più solido, ma in realtà era tutto il contrario. Più si avvicinavano alla loro meta, più spesso incontravano le acque aperte …

Scrivendo del primo viaggio dell’Ammiraglio Richard Byrd in Antartide nel libro BEYOND THE BARRIER – Oltre la barriera, Eugene Rodgers registra il fatto straordinario di un vento persistente dal Polo: “... le oscillazioni di temperatura erano così violente che, solo tre giorni dopo la registrazione più bassa, la linea rossa andò sopra i

– 9°C. Questo crea una differenza di temperatura di oltre 30° C tra minima e massima, tanto quanto l’oscillazione annuale della maggioranza degli Stati Uniti orientali ...

A pag. 144 del suo libro, Nansen esclama: “Oggi abbiamo avuto lo stesso canale libero verso il nord, e dietro mare aperto fino a dove la vista poteva arrivare. Cosa significa. Al 79esimo parallelo, egli registra a pag. 197: “... prendendo il vento settentrionale. È curioso che ci sia quasi sempre una salita del termometro con questo forte vento ... Un vento meridionale di velocità inferiore generalmente abbassa la temperatura, e un vento settentrionale moderato la innalza. Dopo aver raggiunto l’estrema posizione settentrionale della 86esima latitudine, Nansen osserva a pag 391: “La prima volta ero infastidito dal calore; la scottatura del sole era abbastanza spiacevole. Pag. 407: “… la scorsa notte ho fatto fatica a dormire per il caldo. Diversi mesi dopo Nansen e Johansen stavano guidando nuovamente la nave Fram, ma erano ancora all’81esimo parallelo, quando egli scrive a pag. 527: “Stravagante, solo – 6° C a metà Dicembre! Potremmo essere a casa ...

Quando il suo gruppo era all’81esimo parallelo, Greely registra a pag. 370: “Per tutta la sua estensione la valle era libera di neve, e in molti punti era coperta con una relativamente lussureggiante vegetazione. Alla latitudine 81°49', Greely scrive a pag. 374: “Mentre eravamo in questo campo, il n° 3, riuscimmo a dormire poco, a causa dei grandi sciami di mosche ... Alzandosi alle 2 di mattina, la temperatura era molto alta, di 8,9° C, con un minimo di 7,8° C fin dalla sera prima ... In questo lago c’erano anche molti piccoli pesciolini ... Pag. 376: “ Il Caporale Salor trasse due piccoli pezzi di legno di pino non lavorati …Vicino dove io scoprii i resti di un accampamento di tarda estate degli Eschimesi. Pag. 377: “I dintorni dell’accampamento erano contrassegnati da una lussureggiante vegetazione di erba, acetosa, papaveri e altre piante.

Pag 378: “ Il cielo era parzialmente coperto da vere nuvole a cumulo, piuttosto raro nei cieli artici …la temperatura era alta e gli allegri papaveri gialli e altri fiori richiamavano vistose farfalle ... ci si potrebbe ben immaginare nei quaranta ruggenti, invece che a otto gradi dal polo geografico. Pag 379: “ A questo punto, e nelle sue immediate vicinanze, si sono viste un grande numero di farfalle ... affrontare il fiume Ruggles, tre capanne eschimesi abbandonate .... Pag. 383: “ Tra altri pezzi di legno c’era un palo, lungo circa 2.80 metri e di circa 5 centimetri di diametro, di un legno duro di conifera e di piccola grana, probabilmente abete o pino. Pag. 385: “… un’ape ronzante. Le farfalle erano molto numerose, ne sono state viste una cinquantina durante la giornata … Il clima durante il giorno era eccessivamente caldo e noi abbiamo sofferto molto. Il termometro attaccato al barometro aneroide, che rimase sempre all’ombra, si alzò a 23.3° C … La marcia della giornata ci portò più lontano lungo le spiagge del Lago Hazen, che raggiunsi in Maggio, ed allora un nuovo e inesplorato territorio si aprì gradualmente ai nostri occhi.

Le tre categorie di prove di gran lunga più significative, che attestano la validità del brevetto n° 1096102 degli Stati Uniti, sono:

1. clima più caldo nella regione polare

2. comportamento eccentrico della bussola

3. le peculiari luci polari, conosciute rispettivamente come l’Aurora Boreale e, in Antartide, l’Aurora Australe. Anche se la brevità di quest’articolo le evita tutte, ad un esame superficiale delle voluminose prove disponibili, ci sono diverse altre categorie di prove altrettanto valide. Esse includono:

1. un drastico incremento nella vita vegetale e animale nel profondo nord; incluse migrazioni di uccelli all’arrivo dell’inverno

2. pietre, legno, polvere, polline e fango trovati sia sopra che dentro gli iceberg

3. comportamento anomalo delle onde radio nella regione polare

4. incremento gravitazionale misurabile alla Curva Polare, sufficiente per causare una significativa separazione dell’acqua marina da quella dolce

5. strana situazione degli eschimesi del profondo nord, persone con un linguaggio completamente unico e le cui tradizioni orali affermano che essi sono originari da un nord ancora più lontano, in una terra calda con una luce diurna perpetua

6. profondità del mare polare e corrente marina verso sud nell’alto Artico

7. i mammut perfettamente conservati trovati nel ghiaccio

a - se, come postula la posizione ufficiale del governo, questi elefanti morirono durante uno spostamento climatico da tropicale a glaciale, è logico chiedersi perché tali elefanti tremanti non hanno semplicemente “preso la loro proboscide e si sono spostati a sud?

b - se questo asserito spostamento climatico accadde improvvisamente, allora perché questi pachidermi “istantaneamente congelati non sono stati trovati lungo gli inevitabilmente “istantaneamente congelati migliaia di acri di foresta in cui vivevano?

8. la peculiare chimica e matematica degli iceberg, enormi oggetti composti di acqua dolce e che, anche se non ci sono praticamente precipitazioni annuali con cui sostituirli, viaggiano a migliaia verso sud, per sciogliersi ogni anno.

La bussola sta cercando di indicare la vera configurazione del polo sin da quando l’uomo ha incominciato ad utilizzare questo strumento nella sua ricerca di questi luoghi mitici. Invece di condurre agevolmente quelli che sarebbero i conquistatori del polo al favoloso punto dei 90° di latitudine, come dovrebbe se la descrizione della geologia della Terra è corretta, alle alte latitudini l’ago si incomincia a muovere in maniera agitata e indecisa. Dopo aver raggiunto approssimativamente l’80° parallelo, incomincia ad accadere una cosa straordinaria – l’ago inizia un movimento verticale! È in quel momento che il conflitto tra la forza magnetica e quella gravitazionale si manifesta. Riguardo alla bussola, l’esploratore russo Snegirev scive: “… il polo magnetico … crea qualche genere di curva ingannevole … l’inconveniente di viaggiare con la bussola da solo. L’ago punta a Nord, poi improvvisamente verso ovest e poi, quasi di malavoglia, ritorna alla sua prima posizione.

Walter Sullivan in QUEST FOR A CONTINENT – Alla ricerca di un continente, commenta: “... le bussole che si comportarono in maniera così stravagante vicino al Polo. Chauncey Loomis, nella sua biografia dell’esploratore artico Charles Francis Hall, WEIRD AND TRAGIC SHORES – Spiagge strane e tragiche, osserva: “... stava seppellito così a nord del polo magnetico che l’ago di una bussola segnò sudovest sulla sua tomba. A pagina 536 del suo libro, Nansen dice: “C’erano altre cose, anche, che mi confusero enormemente. Se eravamo in un nuovo territorio, vicino Spitzbergen, perché i gabbiani rosati non si erano mai visti li, mentre li avevamo in greggi qui a nord? E poi c’era la grande variazione della bussola. Greely registra a pag. 128 del suo libro: “Nel magnetometro un piccolo magnete, sospeso liberamente su un singolo filo di seta, oscilla prontamente in qualsiasi direzione orizzontale. Questo magnete, a Conger … dondolava avanti e indietro senza sosta, irrequieto … Un ago magnetico, esattamente e delicatamente equilibrato, alle medie latitudini assume una posizione pressoché livellata. A Conger invece, l’ago, modificato così che potesse muoversi liberamente sul piano verticale, mostra una forte tendenza ad assumere una posizione alzata. Ad una latitudine di 90°, l’ago sarebbe eretto, mentre a Conger l’inclinazione era circa di 85°. La singola caratteristica più spettacolare dell’alto Artico è senza dubbio l’Aurora Boreale, un fenomeno alieno a quasi tutti i paesi della Terra.

La spiegazione ufficiale del governo è essenzialmente la stessa che è espressa in quasi tutte le grandi pubblicazioni in circolazione, come il libro GUINNESS BOOK OF WORLD RECORDS: “Queste manifestazioni luminose sono causate da una pioggia di elettroni in arrivo dal sole (il vento solare) che colpisce gli atomi dell’atmosfera superiore, facendoli così illuminare. La forma del campo magnetico terrestre confina queste manifestazioni alle regioni polari e alle alte latitudini. Se non fosse per la sua grossolana omissione dei fatti, questa congettura sembrerebbe quasi plausibile. Ci sono comunque grandi problemi per un ipotesi elettromagnetica nel dare conto delle luci polari:

1. l’elettricità e il magnetismo non si muovono casualmente in grandi forme a tenda

2. l’Aurora è notevolmente influenzata dai cambiamenti locali del tempo

3. l’Aurora espone una varietà significativa di colori, spesso concomitantemente

4. l’ago magnetico funziona anche all’equatore, ma l’Aurora è quasi esclusivamente polare

5. gli attuali fenomeni elettrici, come l’illuminazione, sono rumorosi, l’Aurora è silenziosa

6. le particelle dal sole sono principalmente idrogeno, finora si è registrata la presenza di pochissimo idrogeno nelle analisi spettrografiche della luce dell’Aurora

7. se fossero causate da un perpetuo flusso di elettroni dal sole, allora perché le Aurore a volte sono presenti ed a volte no?

8. la confutazione più potente è che le Aurore sono spesso sperimentate a terra, senza alcun effetto sull’ago magnetico!


Peter Freuchen scrive in THE ARCTIC YEAR – L’anno artico:
“Queste luci peculiari … di gran lunga più luminose e sviluppate nell’Artico, raggiungono la più alta bellezza nelle scure notti invernali … bande luminose o raggi scagliati rapidamente nel cielo. Esse cambiano forma continuamente, e qualche volta anche il colore, e i raggi spesso danno l’illusione di essere originati da un distante proiettore … In altre occasioni l’Aurora sembra una tenda di luce increspata, cambiando stabilmente forma e posizione. O può manifestarsi come una cascata di luce che irradia da una magnifica corona in alto nel cielo. Qualunque sia la forma, l’Aurora esibisce movimenti e, generalmente, cambiamenti rapidi.

L’andamento caleidoscopico dell’Aurora è spiegato pienamente dalla varietà illimitata delle condizioni atmosferiche presenti in ogni particolare momento tra il Sole Centrale e l’Apertura Polare. Per un istantaneo discredito della fraudolenta teoria del “bombardamento elettromagnetico nella produzione dell’Aurora, ci riferiamo a questo passaggio, su Venere, da 1990 PLANETS: A GUIDE TO THE SOLAR SYSTEM di Mark Chartrand:

“Nonostante il fatto che Venere non ha campo magnetico, sembra avere alte aurore nella sua atmosfera; la loro origine non è compresa. Greely afferma, a pag 158 del suo libro: “ L’Aurora … i disturbi magnetici erano rari durante i cambiamenti di forma lenti e con poco colore. Pag 184: “Nonostante la notevole durata ed estensione dell’Aurora, il magnete fu solo leggermente disturbato. Pag 187: “L’alone fu preceduto da un’Aurora, che non era accompagnata da disturbi magnetici. L’acclamato esploratore del Sud Polare, Finn Ronne, annota nella sua autobiografia, ANTARCTICA, MY DESTINY – Antartica, il mio destino:

“… vidi una bellezza cristallina inimmaginabile; e mi sentii come parte di una scena surrealistica stando in piedi trafitto mentre l’Aurora australe si manifestava sopra di me. Nansen scrive nel suo libro a pag 163: “Il cielo era tutto splendente … nessuna parola può descrivere la gloria che incontrarono i nostri occhi ... Fu una fantasmagoria senza fine di colori che brillavano, sorpassando ogni cosa che si possa sognare.

Le prove presentate nei libri scientifici di William Reed ed in particolare di Marshall Gardner, provano oltre ogni ragionevole dubbio l’accuratezza del brevetto americano n° 1096102 sulla Teoria della Terra Cava. Se si combina l’importanza monumentale della scoperta con la quasi totale mancanza di riconoscimento da parte della grande stampa, è subito chiaro che questo fatto si distingue come la cospirazione più persuasiva nel mondo. Perché?

I famosi velivoli non registrati, comunemente descritti come oggetti volanti non identificati – “unidentified flying objects: UFO – sono la logica risposta. Anche ignorando tutti gli altri aspetti della situazione UFO, l’identificazione di almeno alcuni di questi veicoli è pienamente stabilita dall’innumerevole numero di contatti radar stabili rilevati sia in impianti militari che civili. Usando il buon senso è facile intravedere una connessione logica tra l’arrivo drammatico di questi velivoli in gran numero nel 1947 e il nostro straordinario salto tecnologico degli anni ‘40 del 1900. Bomba Atomica, voli oltre la barriera del suono, radar, televisione, etc. Se la civiltà che opera con questi velivoli non registrati avesse le proprie basi su un pianeta distante, essi non sarebbero minimamente interessati; viceversa, se essi occupano la nostra terra sorella dell’interno, in tal caso sarebbero estremamente interessati ... specialmente per la nostra capacità di imbrigliare l’energia dell’atomo.

È estremamente possibile che l’energia atomica condurrà (o abbia condotto) alla definitiva tecnologia dell’antimateria, e all’ inversione dell’inerzia gravitazionale (antigravità – ndt). Il desiderio di una nazione di esplorare è secondo solo a quello per la sicurezza nazionale. Come una ricerca tranquilla, l’ambizione umana più stimolante è l'esplorazione Spaziale, un’impresa che abbiamo appena cominciato ... Ciò cambierà presto se le recenti indicazioni trapelate dal Nevada (Stato dell’Area 51 – ndt) raggiungeranno il pubblico. La lunga ricerca della tecnologia dell’antigravità è finalmente stata compiuta ed è stata abitualmente utilizzata nel “Groom Dry Lake Antimatter Research Facility (Base di Ricerca Antimateria del lago asciutto Groom) della Contea di Lincoln, Nevada, USA. Il gran numero di testimoni crebbe drammaticamente quando la NBC TV trasmise il suo rapporto del 20 Aprile 1992, dal corrispondente dal Pentagono Fred Francio, dal confine di quella che forse è la base militare più classificata al mondo, l’Area 51. Dopo una definitiva piena rivelazione e conseguente pubblica esplorazione della Terra Interna, l’Interno di Marte sarà ancora più affascinante.

FONTE




LA TERRA VIVENTE - Diario dell'Ammiraglio Byrd sul viaggio nella Terra Cava.

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Gaia. La terra vive ! E' una cellula vivente dell'Organismo Macrocosmico che partecipa all'evoluzione di ciò che viene chiamato Dio. Essa è una Madre generosa e benigna e protegge ogni sua creatura. Sotto una crosta di circa 600 miglia al centro della quale si trova l'asse di gravità si apre l'immensa cavità interna, illuminata da una massa di energia cinetica solare di circa 600 miglia che emana la radiazione che diviene luce e calore e vita al contatto con l'atmosfera interna.

La cavità misura circa 5800 miglia ed è illuminata da una costante e tenue luminosità dorata, da un clima tropicale che rende la natura rigogliosa e prolifica. I poli di Gaia si aprono in un respiro ciclico di 24 ore ogni sei mesi. L'apertura misura circa 1400 miglia. Essi sono due dei sette Chakras (Centri di Energia Vitale) che la Gaia possiede. Il Chakra di base è al centro del pianeta, nel nucleo di energia solare che illumina l'interno. Gli altri quattro si trovano sull'asse equatoriale, a formare fra loro angoli di 90°. Gaia è una creatura meravigliosa, feconda e generosa.

* * * * * La Terra Cava * * * * *

Il Diario dell'Ammiraglio Richard E. Byrd, pubblicato da R.Goerler, capo archivista del Polar Byrd Research Center dell'Università di Columbus - Ohio - USA.

Il suo viaggio attraverso l'apertura polare antartica il 19 Febbraio 1947.

"Devo scrivere questo diario di nascosto e in assoluta segretezza. Riguarda il mio volo antartico del 19 febbraio dell'anno 1947. Verrà il tempo in cui la razionalità degli uomini dovrà dissolversi nel nulla, e si dovrà allora accettare l'ineluttabilità della Verità. Io non ho la libertà di diffondere la documentazione che segue, forse non vedrà mai la luce, ma devo comunque fare il mio dovere e riportarla qui con la speranza che un giorno tutti possano leggerla, in un mondo in cui l'egoismo e l'avidità di certi uomini non potranno più sopprimere la Verità.

19 Febbraio 1947

Tutta la preparazione per il nostro viaggio è completata, e siamo in volo con il pieno di carburante alle ore...

Aggiustato l'afflusso di carburante al motore destro e il Pratt Whitneys vola tranquillamente.

Controllo della posizione con il sestante, nuovo controllo della prua con la bussola, eseguito un lieve cambio di direzione ed eccoci sulla rotta stabilita.

Controllo radio con il campo base, è tutto a posto e la ricezione è normale.

Si nota una lieve perdita di olio al motore destro, tuttavia l'indicatore della pressione sembra normale.

Notata una leggera turbolenza da est ad una altitudine di 2321 piedi, correzione a 1700 piedi, la turbolenza cessa ma aumenta il vesto in coda, piccolo aggiustamento della manetta, l'aereo procede ora normalmente.

Controllo radio con il campo base, situazione normale.

Incontrata nuovamente una turbolenza, saliti a 2900 piedi di quota, di nuovo ottime condizioni di volo.

Distese di ghiaccio e neve sotto di noi, notate delle colorazioni giallognole con disegni lineari. Alterata la crociate per un migliore esame di queste configurazioni colorate, notate anche colorazioni violacee e rossastre. Controllata quest'area con due giri completi e ritornati sulla rotta stabilita. Effettuato un nuovo controllo di posizione con il campo base e riportate le informazioni circa le colorazioni nel ghiaccio e nella neve sottostanti.

Sia la bussola magnetica che la girobussola cominciano a ruotare e ad oscillare, non ci è possibile mantenere la nostra rotta con la strumentazione. Rileviamo la posizione con la bussola solare, tutto sembra ancora a posto. I controlli sembrano lenti nel rispondere e nel funzionare, ma non c'è indicazione di congelamento.

In lontananza sembrano esserci delle montagne.

29 minuti di volo trascorsi dal primo avvistamento dei monti, non si tratta di un'allucinazione. E' una piccola catena di montagne che non avevo mai visto prima.

Cambio altitudine a 2950 piedi, incontrata di nuovo una forte turbolenza.

Stiamo sorvolando la piccola catena di montagne e procediamo verso nord per quanto possiamo appurare. Oltre le montagne vi è ciò che sembra essere una vallata con un piccolo fiume o ruscello che scorre verso la parte centrale. Non dovrebbe esserci nessuna verde valle qui sotto ! C'è qualcosa di decisamente strano e anormale qui! Dovremmo sorvolare solo ghiaccio e neve! Sulla sinistra ci sono grandi foreste sui fianchi dei monti. I nostri strumenti di navigazione girano ancora come impazziti, il giroscopio gira avanti e indietro.

Altero l'altitudine a 1400 piedi ed eseguo una stretta virata completa a sinistra per esaminare meglio la valle sottostante. E' verde con muschio ed erba molto fitta. La luce qui sembra diversa. Non riesco più a vedere il sole. Facciamo un altro giro a sinistra e avvistiamo ciò che sembra essere un qualche tipo di grosso animale. Assomiglia ad un elefante! NO!!! Sembra essere un mammut! E' incredibile! Eppure è così! Scendiamo a quota 1000 piedi ed uso un binocolo per esaminare meglio l'animale. E' confermato, si tratta assolutamente di un animale simile al mammut. Riporto questa notizia al campo base.

Incontriamo altre colline verdi. L'indicatore della temperatura esterna indica 24 gradi centigradi. Ora proseguiamo sulla nostra rotta. Gli strumenti di navigazione sembrano normali adesso. Sono perplesso circa le loro reazioni. Tento di contattare il campo base. La radio non funziona.

Il paesaggio sottostante è più livellato e normale (se è il caso di usare questa parola). Avanti a noi avvistiamo ciò che sembra essere una città!!! E' impossibile! L'aereo sembra leggero e stranamente galleggiante. I controlli si rifiutano di rispondere! Mio Dio! Alla nostra destra e alla nostra sinistra ci sono apparecchi di uno strano tipo. Si avvicinano e qualcosa irradia da essi. Ora sono abbastanza vicini per vedere i loro stemmi. E' uno strano simbolo. Non lo rivelerò. E' fantastico. Dove siamo! Cosa è successo. Ancora una volta tiro decisamente i comandi. Non rispondono!!! Siamo tenuti saldamente ad una sorta di invisibile morsa d'acciaio.

La nostra radio gracchia e giunge una voce che parla in inglese con accento che sembra leggermente nordico o tedesco! Il messaggio è: "Benvenuto nel nostro territorio, Ammiraglio. Vi faremo atterrare esattamente tra sette minuti. Rilassatevi, Ammiraglio, siete in buone mani". Mi rendo conto che i motori del nostro aereo sono spenti. L'apparecchio è sotto uno strano controllo ed ora vira da sé. I comandi sono inutilizzabili.

Riceviamo un altro messaggio radio. Stiamo per cominciare la procedura di atterraggio, ed in breve l'aereo vibra leggermente cominciando a scendere come sorretto da un enorme, invisibile ascensore.

Sto facendo un'ultima velocissima annotazione sul diario di bordo. Alcuni uomini si stanno avvicinando ai piedi dell'aereo. Sono alti ed hanno i capelli biondi. In lontananza c'è una grande città scintillante, vibrante di tinte dei colori dell'arcobaleno. Non so cosa succederà ora, ma non vedo traccia di armi su coloro che si avvicinano. Sento una voce che mi ordina, chiamandomi per nome, di aprire il portellone. Eseguo.

FINE DEL DIARIO DI BORDO

Da questo punto in poi scrivo gli eventi che seguono richiamandoli alla memoria. Ciò rasenta l'immaginazione e sembrerebbe una pazzia se non fosse accaduto davvero. Il tecnico ed io fummo prelevati dall'aereo ed accolti in modo cordiale. Fummo poi imbarcati su un piccolo mezzo di trasporto simile ad una piattaforma ma senza ruote! Ci condusse verso la città scintillante con grande celerità. Mentre ci avvicinavamo, la città sembrava di cristallo. Giungemmo in poco tempo ad un grande edificio, di un genere che non avevo mai visto prima. Sembrava essere uscito dai disegni di Frank Lloyd Wright, o forse più precisamente da una scena di Buck Rogers! Ci venne offerta un tipo di bevanda calda che sapeva di qualcosa che non avevo mai assaporato prima. Era deliziosa. Dopo circa 10 minuti, due dei nostri mirabili ospiti vennero nel nostro alloggio invitandomi a seguirli. Non avevo altra scelta che obbedire.

Lasciai il mio tecnico radio e camminammo per un po' fino ad entrare in ciò che sembrava essere un ascensore. Scendemmo per alcuni istanti, l'ascensore si fermò e la porta scivolò in alto silenziosamente! Procedemmo poi per un lungo corridoio illuminato da una luce rosa che sembrava emanare dalle pareti stesse! Uno degli esseri fece cenno di fermarci davanti ad una grande porta. Sopra di essa c'era una scritta che non ero in grado di leggere. La grande porta scorse senza rumore e fui invitato ad entrare. Uno degli ospiti disse: "non abbiate paura, Ammiraglio, state per avere un colloquio con il MAESTRO..." Entrai ed i miei occhi si adeguarono lentamente alla meravigliosa colorazione che sembrava riempire completamente la stanza. Allora cominciai a vedere quello che mi circondava. Ciò che mostrò ai miei occhi era la vista più stupenda di tutta la mia vita. In effetti era troppo magnifica per poter essere descritta.

Era deliziosa. Non credo che esistano termini umani in grado di descriverla in ogni dettaglio con giustizia. I miei pensieri furono interrotti dolcemente da una voce calda e melodiosa: "Le do il benvenuto nel nostro territorio, Ammiraglio". Vidi un uomo dai lineamenti delicati e con i segni dell'età sul viso. Era seduto ad un grande tavolo. Mi invitò a sedermi su una delle sedie. Dopo che fui seduto, unì le punte delle sue dita e sorrise. Parò di nuovo dolcemente e mi disse quanto segue: "L'abbiamo lasciata entrare qui perché lei è di nobile carattere e ben conosciuto nel Mondo di Superficie, Ammiraglio". Mondo di Superficie, quasi rimasi senza fiato! - "Si, ribattè il Maestro con un sorriso, lei si trova nel territorio degli ARIANNI, il Mondo Sotterraneo della Terra. Non ritarderemo a lungo la sua missione, e sarete scortati indietro sulla superficie e un poco oltre senza pericolo. Ma ora, Ammiraglio, le dirò il motivo della sua convocazione qui. Il nostro interessamento cominciò esattamente subito dopo l'esplosione delle prime bombe atomiche, da parte della vostra razza su Hiroshima e Nagasaki, in Giappone.

Fu in quel momento inquietante che spedimmo sul vostro mondo di superficie i nostri mezzi volanti, i FLUGELRADS, per investigare ciò che la vostra razza aveva fatto. Questa è ovviamente storia passata, Ammiraglio, ma mi permetta di proseguire. Vede, noi non abbiamo mai interferito prima d'ora nelle guerre e nella barbarie della vostra razza, ma ora dobbiamo farlo in quanto voi avete imparato a manipolare un tipo di energia, quella atomica, che non è affatto per l'uomo. I nostri emissari hanno già consegnato dei messaggi alle potenze del vostro mondo, e tuttavia esse non se ne curano. Ora voi siete stato scelto per essere testimone qui che il nostro mondo esiste. Vede, la nostra cultura e la nostra scienza sono avanti diverse migliaia di anni rispetto alle vostre, Ammiraglio". Lo interruppi: "Ma tutto ciò che cosa ha a che fare con me, Signore!". Gli occhi del Maestro sembrarono penetrare in modo profondo nella mia mente e dopo avermi studiato per un po' rispose: "La vostra razza ha raggiunto il punto del non-ritorno, perché ci sono tra voi alcuni che distruggerebbero l'intero mondo piuttosto che rinunciare al potere così come lo conoscono...". Annuì e il Maestro continuò: "Dal 1945 in poi abbiamo tentato di entrare in contatto con la vostra razza, ma i nostri sforzi sono stati accolti con ostilità: fu fatto fuoco sui nostri flugelrads. Si, furono persino inseguiti con cattiveria e animosità dai vostri aerei da combattimento.

Così ora, figlio mio, le dico che c'è una grande tempesta all'orizzonte per il vostro mondo, una furia nera che non si esaurirà per diversi anni. Non ci sarà difesa nelle vostre armi, non ci sarà sicurezza nella vostra scienza. Imperverserà fino a quando ogni fiore della vostra cultura sarà stato calpestato, e tutte le cose umane saranno state disperse nel caos. La recente guerra è stata soltanto un preludio a quanto deve ancora avvenire alla vostra razza. Noi qui possiamo vederlo chiaramente ad ogni ora... crede che mi sbagli?". "No, risposi, è già successo una volta in passato; giunsero gli anni oscuri e durarono per cinquecento anni". "Si, figlio mio, replicò il Maestro, gli anni oscuri che giungeranno ora per la vostra razza copriranno la terra come una coltre, ma credo che qualcuno di voi sopravviverà alla tempesta, oltre questo non so! Noi vediamo in un futuro lontano riemergere, dalle rovine della vostra razza, un mondo nuovo, in cerca dei suoi leggendari tesori perduti, ed essi saranno qui, figlio mio, al sicuro in nostro possesso. Quando giungerà il momento ci faremo nuovamente avanti per aiutare la vostra cultura e la vostra razza a rivivere. Forse per allora avrete appreso la futilità della guerra e della sua lotta... e dopo quel momento, una parte della vostra cultura e scienza vi saranno restituite così che la vostra razza possa ricominciare. Lei, figlio mio, deve tornare nel Mondo di Superficie con questo messaggio...".

Con queste parole conclusive il nostro incontro sembrava giunto al termine. Per un attimo mi sembrò di vivere un sogno... eppure sapevo che quella era la realtà, e per qualche strana ragione mi inchinai lievemente, non so se per rispetto od umiltà. Improvvisamente mi resi conto che i due fantastici ospiti che mi avevano condotto qui erano di nuovo al mio fianco. "Da questa parte, Ammiraglio", mi indicò uno di loro. Mi girai ancora una volta prima di uscire e guardai indietro verso il Maestro. Un dolce sorriso era impresso sul suo anziano viso delicato. "Addio, figlio mio", mi disse, e fece un gesto soave con la sua esile mano, un gesto di pace, ed il nostro incontro ebbe definitivamente termine. Uscimmo velocemente dalla stanza del Maestro attraverso la grande porta ed entrammo ancora una volta nell'ascensore. La porta si abbassò silenziosamente e ci muovemmo subito verso l'alto.

Uno dei miei ospiti parlò di nuovo: "Ora dobbiamo affrettarci, Ammiraglio, in quanto il Maestro non desidera ritardare oltre il vostro programma previsto e dovete ritornare dalla vostra razza con il suo messaggio". Non dissi nulla, tutto ciò era quasi inconcepibile, e una volta ancora i miei pensieri si interruppero non appena ci fermammo. Entrai nella stanza e fui di nuovo con il mio tecnico radio. Aveva un'espressione ansiosa sul suo volto. Avvicinandomi dissi: "E' tutto a posto Howie, è tutto a posto". I due esseri ci fecero segno verso il mezzo in attesa, salimmo e presto giungemmo al nostro aereo. I motori erano al minimo, e ci imbarcammo immediatamente. L'atmosfera era ora carica di una certa aria di urgenza. Dopo che il portellone fu chiuso, l'aereo fu immediatamente trasportato in alto da quella forza invisibile fino a quando raggiungemmo i 2700 piedi. Due dei mezzi aerei erano ai nostri fianchi ad una certa distanza facendoci planare lungo la via del ritorno. Devo sottolineare che l'indicatore di velocità non riportava nulla, nonostante ci stessimo muovendo molto rapidamente.

- Ricevemmo un messaggio radio. "Ora vi lasciamo, Ammiraglio, i vostri controlli sono liberi. Auf Wiedersehen!!!". Guardammo per un istante in flugelrads fino a quando non scomparvero nel cielo blu pallido. L'aereo sembrò improvvisamente catturato da una corrente discensionale. Ne riprendemmo immediatamente il controllo. Non parlammo per un po', ognuno di noi era immerso nei propri pensieri. - Sorvoliamo nuovamente distese di ghiaccio e neve, a circa 27 minuti dal campo base. Inviamo un messaggio radio, ci rispondono. Riportiamo condizioni normali... normali. Dal campo base esprimono sollievo per aver nuovamente stabilito il contatto. - Atterriamo dolcemente al campo base. Ho una missione da compiere...

FINE DELLE ANNOTAZIONI --- 11 Marzo 1947

Ho appena avuto un incontro di Stato Maggiore al Pentagono. Ho riportato interamente la mia scoperta ed il messaggio del Maestro. E' stato tutto doverosamente registrato. Il Presidente ne è stato messo al corrente. Vengo trattenuto per diverse ore (6 ore e 39 minuti per l'esattezza). Sono accuratamente interrogato dal Top Security Forces e da un'équipe medica. E' UN TRAVAGLIO!!! Vengo posto sotto stretto controllo attraverso i mezzi di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d'America. Mi viene ordinato di TACERE su quanto appreso, per il bene dell'umanità!!! INCREDIBILE! Mi viene rammentato che sono un militare e che quindi devo obbedire agli ordini.

ULTIMA ANNOTAZIONE --- 30 Dicembre 1956 Questi ultimi anni trascorsi dal 1947 ad oggi non sono stati buoni... Ecco dunque la mia ultima annotazione di questo diario singolare. Concludendo, devo affermare che ho doverosamente mantenuto segreto questo argomento, come ordinatomi, durante tutti questi anni. Ho fatto questo contro ogni mio principio di integrità morale. Ora sento avvicinarsi la grande notte e questo segreto non morirà con me, ma, come ogni verità, trionferà. QUESTA E' LA SOLA SPERANZA PER IL GENERE UMANO. Ho visto la verità ed essa ha rinvigorito il mio spirito donandomi la libertà! Ho fatto il mio dovere nei confronti del mostruoso complesso industriale militare. Ora, la lunga notte comincia ad avvicinarsi, ma ci sarà un epilogo. Come la lunga notte dell'antartico termina, così il sole brillante della verità sorgerà di nuovo, e coloro che appartengono alle tenebre periranno alla sua luce... "Perché io ho visto quella Terra oltre il Polo, quel Centro del grande Ignoto".

FONTE




Agharti - Il Polo Nord è stato scoperto?

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Il libro di Raymond Bernard "Il Grande Ignoto", descrive un mondo interno al pianeta Terra...

Si ritiene generalmente che la terra sia una sfera solida, con un nucleo centrale incandescente costituito da una massa metallica allo stato di fusione. Per molti invece il suo interno è vuoto e possiede delle aperture ai poli. Inoltre l’interno concavo della terra ospita una civiltà avanzata, la stessa che invia sulla superficie del pianeta i dischi volanti.La teoria secondo cui la terra è concava è stata formulata per la prima volta, nel 1906, da uno scrittore americano, William Reed, e ripresa successivamente, nel 1920, da un altro americano, Marshall B. Gardner. NA 1959, F. Amedeo Giannini scrisse il primo libro sull’argomento, dopo i lavori di Gardner. Nello stesso anno, Ray Palmer, direttore della rivista « Dischi volanti », si servi della suddetta teoria per dare una spiegazione logica all’origine dei dischi volanti stessi.

Le convinzioni di Reed e Gardner trovarono conferma nelle spedizioni polari l’esplorazione artica del 1947 e l’antartica del 1956 compiute dal Contrammiraglio Richard E. Byrd. L’esploratore americano si era addentrato per 1.700 miglia oltre il polo Nord e per 2.300 miglia al di là del polo Sud, penetrando in un nuovo territorio, senza distese di ghiaccio, non segnato in nessuna mappa e fino ad allora totalmente insospettato. Esso si estende oltre le depressioni polari e le aperture che conducono nell’interno concavo della terra. Il vero significato delle grandi scoperte di Byrd fu soffocato subito dopo il messaggio radio che le annunciava; esse non ebbero l’attenzione meritata fino a quando Giannini e Palmer non resero di pubblico dominio la questione.

La scoperta di Byrd è rimasta sempre ed è tuttora avvolta nel più grande segreto, su scala internazionale. Dopo l’annuncio radiotrasmesso a bordo del suo aereo e un breve comunicato stampa, ogni notizia di rilievo sull’argomento è stata accuratamente soppressa dalle agenzie governative. E c’era una ragione importante per farlo. L’esploratore non sorvolò il polo Nord, inoltrandosi poi, per 1.700 miglia, verso sud. Se così fosse stato, avrebbe dovuto osservare una distesa completamente ricoperta di ghiaccio. Al contrario, il territorio da lui sorvolato era privo di ghiaccio e di neve, godeva di un clima caldo, possedeva foreste, montagne, laghi, vegetazione e vita animale. Riferì inoltre di avere scorto in mezzo ad una boscaglia un animale simile ad uno di quei mammut ibernati del mare glaciale artico. Egli era evidentemente penetrato in un territorio più caldo di quello che si estende tre il polo e la Siberia. Ora se Byrd si fosse riferito a quest’ultima regione, non avrebbe avuto alcun motivo di parlare di “Grande Ignoto��?, visto che l’avrebbe potuto facilmente raggiungere attraverso il polo fino all’altro versante artico.

Se la nostra concezione è corretta come cercheremo di dimostrare allora il polo Nord e il polo Sud non esistono. Verrebbero a situarsi tra cielo e terra, al centro delle aperture polari, e non sulla superficie terrestre. Questa opinione è stata espressa per la prima volta da uno scrittore americano, William Reed, nel libro Phantom of the Poles (Il fantasma dei poli). Qualche tempo addietro, un giornale di Toronto,<< The Globe and Mail , pubblicò la foto di una valle verdeggiante, scattata da un aviatore nella regione artica. Evidentemente il fotografo l’aveva eseguita dall’aereo e non era atterrato. Si trattava di una bella valle ricoperta di colline verdi. L’aviatore doveva essersi spinto nello stesso territorio oltre il polo Nord che Byrd aveva esplorato a suo tempo. La fotografia è stata pubblicata nel 1960.Un’ulteriore conferma della scoperta compiuta dall’ammiraglio Byrd. Alcuni esploratori polari fanno menzione dell’esistenza nell’estremo nord non solo di una fauna animale, ma anche di una vegetazione.

Molti animali, ad esempio il bue muschiato, in inverno migrano verso il nord; la cosa è strana e si spiegherebbe solo se vi trovassero un clima più mite. Alcuni esploratori attici hanno visto orsi dirigersi verso nord, verso una regione dove non dovrebbero poter trovare cibo, a meno che non si dirigessero verso l’apertura polare da cui si accede in una zona più calda. A nord dell’80 parallelo sono state viste anche volpi che si dirigevano ancora più a nord, ed apparivano ben nutrite. Gli esploratori artici concordano tutti, senza eccezione, sul fatto che più a nord si va, al di sopra di arsa certa latitudine, più caldo si incontra. Invariabilmente, un vento proveniente da nord rende la temperatura più calda. Sono state trovate anche delle conifere sospinte a terra dalla corrente proveniente da nord.
Nell’estremo nord sono state osservate farfalle ed api e perfino zanzare, nonché varietà sconosciute di fori. Si sono pure visti uccelli, rassomiglianti al beccaccino, ma non appartenenti ad alcuna specie animale conosciuta che venivano dal nord e ritornavano verso nord. C’è una zona dell’estremo nord dove abbondano le lepri, anche se non c’è vegetazione, ma soltanto detriti vegetali sospinti a riva dalle correnti d’acqua provenienti dall’estremo settentrione.

Certe tribù eschimesi hanno lasciato indelebili tracce della loro migrazione verso nord. Gli eschimesi meridionali parlano delle tribù che vivono nell’estremo nord e immaginano che i loro antenati provenissero da una terra meravigliosa situata nell’estremo nord.
In Nuova Zelanda e nell’estremo Sud dell’America sono state trovate flora e fauna identiche che certo non potevano emigrare da uno di questi posti all’altro. L’unica spiegazione plausibile è che essi provengano da una comune madreterra: il continente antartico. Eppure, come potrebbero provenire da quel continente che non è altro se non un deserto di ghiaccio, dove soltanto i pinguini sembra riescano a sopravvivere? La leggenda scandinava di una terra meravigliosa situata nell’estremo nord, chiamata « Ultima Thule » e comunemente confusa con la Groenlandia, significativa mente anticipa, secoli prima del volo di Byrd, l’esistenza al limite estremo settentrionale del nostro globo di una terra senza ghiaccio.

Reed risponde ad alcune domande:« 1. Perché la terra è appiattita ai poli?
Risposta: dal momento che la terra è vuota, non può essere rotonda. L’apertura verso l’interno le porta via parte della sua rotondità, proporzionalmente alla dimensione di questa apertura.

Perché i poli non sono mai stati raggiunti? Perché, nel significato che comunemente si attribuisce loro, i poli non esistono.

Perché nel periodo invernale, negli estremi punti nord o sud, il sole rimane invisibile per così lungo tempo? Perché, nel periodo invernale, in prossimità dei pretesi poli, i raggi del sole colpiscono la terra obliqua mente. Man mano che si oltrepassa l’anello dell’apertura polare e si penetra verso l’interno vuoto della terra, i raggi del sole vengono impediti e non riappaiono fino a quando non colpiscono direttamente questa parte della terra e brillano sull’apertura. Questo spiega perché le notti polari sono così lunghe.

Posto che la terra è vuota, il suo interno dovrebbe essere più caldo. Le migliori testimonianze, di cui ci serviremo per comprovare questa affermazione, sono quelle degli esploratori che si sono avventurati nell’estremo nord.

Il numero più rilevante di cadute di meteoriti è stato rilevato in prossimità ai poli. Perché? Se la terra fosse solida, non si potrebbe mai rispondere a questa domanda. Se si considera che è vuota, la risposta è invece semplice. Il fenomeno va messo in relazione a qualche vulcano attivo all’interno della terra, il quale proietta frammenti di rocce nell’aria. Analogamente, per quanto riguarda le grandi quantità di polvere riscontrate nell’oceano Artico. Quali sono le.cause di tale pol-vere? Le eruzioni vulcaniche. L’analisi della polvere ha rilevato che essa è costituita da carbone e ferro, i quali non possono non provenire che da qualche vulcano attivo nell’apertura polare.

Da cosa è provocata l’aurora boreale? Essa non consiste se non nella riflessione luminosa di un fuoco esistente all’interno della terra. Secondo Marshall Gardner, il fuoco è rappresentato dal sole centrale, i cui raggi, passando attraverso l’apertura polare, di notte, si riflettono nel cielo; le forme mutevoli e le eclissi dell’aurora boreale sono causate dal passaggio di nubi che assorbono i raggi di luce. N.d.A.]
«6. Dove e come si formano gli iceberg? Risposta:nell’interno della terra, dove la temperatura è calda, i fiumi scorrono verso la superficie esterna, attraverso la apertura polare. Una volta toccato l’esterno, nel Circolo polare artico, dove la temperatura è bassissima, le foci dei fiumi gelano, generando così gli iceberg. Questo dura per mesi, fino a quando, a causa dell’elevamento di temperatura dell’estate e a causa del caldo che promana dall’interno, gli iceberg si distaccano dalle foci e vengono trascinati da1ll’oceano. (Il fatto che gli iceberg siano composti di acqua dolce, anziché di acqua salata marina, comprova questa tesi.)

Che cosa provoca le maree dell’Artico? Sono originate dagli iceberg, nel momento in cui si distaccano dalla massa di ghiaccio originaria e sprofondano in mare. Non esiste altra spiegazione valida allo sconvolgimento provocato da queste gigantesche montagne di ghiaccio che cadono in acqua.

“L’aurora non è una perturbazione magnetica o elettrica, ma la riflessione dell’irradiamento della luce del sole centrale��?. Se questo sole riscalda i continenti e le acque dell’interno della terra, se, come abbiamo visto, gli uccelli trovano li una sede per nutrirsi e riprodursi, se nell’Artico si sono scoperti, provenienti da un posto sconosciuto, come noi lo abbiamo descritto, tronchi di alberi, semi, polline e polvere, allora dunque ce ne sono abbastanza di prove a conferma del fatto che all’interno della terra esista un altro mondo sconosciuto. La teoria della terra vuota presentata in questo offre la spiegazione più ragionevole sull’origine dei dischi volanti. Essa è di gran lunga più logica della credenza nella loro origine interplanetaria.

FONTE
 
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jasmine23
view post Posted on 29/1/2008, 12:27




LE "TERRE ALTERNATIVE": La Terra "Cava"

All' interno del nostro pianeta esiste un' immensa cavità, sulle cui pareti concave si é sviluppata una civiltà simile alla nostra, illuminata da un sole interno.
Il passaggio per raggiungere il mondo interno si trova al polo sud, ed è stato battezzato "Buco di Symmes" in onore del suo scopritore (?), il Capitano John Cleves Symmes, che lo descrisse per la prima volta nel 1818.
Incredibile ma vero, Symmes ha trovato numerosi seguaci, ancor oggi riuniti in un'associazione chiamata Hollow Earth Society ("Società della Terra Cava").
In tempi recenti aerei e satelliti hanno fotografato il polo; gli iscritti della “Società della Terra Cava” non hanno mancato di riscontrare - interpretando a modo loro le consuete macchioline delle pellicole - la presenza del famoso passaggio.
Per Richard Shaver, attuale portavoce della teoria, all'interno della Terra dimorano entità malvagie, i “Deron”, che si impadroniscono mentalmente degli umani.
Se volete prevenire la minaccia, non vi resta che ... abbonarvi a Shavertron, la rivista ufficiale dei seguaci di Shaver (PO Box 248, Vallejo, CA 94590 USA).




LE "TERRE ALTERNATIVE": La Terra "Concava"

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La Terra è concava! La superficie che abitiamo è l'interno di un guscio spesso cento miglia e composto da diciassette strati di differenti minerali.
Il Sole, la Luna e le stelle si trovano al centro; al di fuori non esiste nulla; la rotazione del Sole - luminoso da una parte, scuro dall'altra - genera l'alternarsi del giorno e della notte; la convessità della Terra è un'illusione ottica.
La teoria di Teed - propugnata per oltre sessanta anni dal periodico The Flaming Sword - è alla base della Hohlweltlenhre, "Dottrina della terra concava", diffusa in Germania da Peter Bender durante il nazismo e, successivamente, da Karl E. Neuport, autore del trattato Geokosmos.

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Nel 1942 una spedizione voluta da Adolf HITLER e comandata dal dottor Heinz Fischer installò un guppo di radar sperimentali sull'isola Rutgen, nel Baltico, allo scopo di rilevare "l'altra parete".




LE "TERRE ALTERNATIVE": La Terra "Viva"

La Terra è un gigantesco organismo mosso - come ogni altro oggetto del creato - da due forze opposte: aspirazione e compressione.
Si muove in un oceano di sostanza rarefatta, "l'Etere" e contiene una sostanza ancor più rarefatta, il "Lesetere", che crea un risucchio grazie al quale la Terra aspira, attraverso una "bocca" al Polo Nord, le sostanze spaziali che le servono per vivere e che sono distribuite al suo interno da una serie di tubi.
Secondo Alfred William Lawson (Lawsonomy, 1953), la Terra possiede anche uno sfintere al Polo Sud, attraverso il quale scarica i rifiuti che non è riuscita a digerire.

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Più recente è la stupefacente e controversa teoria dello scienziato Lovelock, secondo cui la Terra "è un organismo vivente capace di adattarsi e regolarsi da sé”: la frase è tratta dall’occhiello in copertina al volume "Gaia" (di Lawrence T. Lovelock), un testo ecologista uscito nel 1991.
“Gaia (come illustra il volume "Gaia, l’intelligenza che abita la Terra", di Gianfranco Mancardi e Silvio Palombo), è una sorta di entità pensante che dimora nel nostro pianeta, e con cui è possibile entrare direttamente in contatto".








dal sito CERCHI NEL GRANO
 
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Pharmd656
view post Posted on 29/1/2010, 13:40




Very nice site!
 
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3 replies since 13/1/2008, 20:11   979 views
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