SCENA 1
Erano trascorse ormai diverse ore da quando i fratelli avevano lasciato il cimitero dei cowboy. Sam era alla guida dell’Impala, Dean seduto accanto dormiva beatamente. Dean non aveva nemmeno protestato quando Sam si era offerto di guidare. La ferita alla fronte gli duoleva più di quanto non avrebbe mai voluto ammettere e qualche ora di sonno – pensò – non avrebbe potuto che fargli bene.
L’appuntamento era fissato per la mattina seguente alla Roadhouse, o piuttosto a quello che restava della Roadhouse: un cumulo di cenere e detriti. Ellen aveva ordinato con tono perentorio ai fratelli di raggiungerla lì, ufficialmente per dare una mano nella ricostruzione del ristoro per cacciatori, in realtà perchè voleva tenere d’occhio i due fratelli. Troppi avvenimenti avevano sconvolto le loro vite nello scorso anno, troppi avvenimenti li avevano investiti come un treno negli ultimi tempi, da quando Sam era scomparso e Dean aveva stretto il patto per salvare il fratello.
Ellen ne aveva a lungo discusso con Bobby. Dean aveva detto a quest’ultimo che almeno così avrebbe dato un senso alla propria vita. Bobby si era infuriato vedendo nel giovane Winchester la stessa ostinata determinazione del suo vecchio amico John. Come poteva quel ragazzo pensare che la sua vita non avesse un senso e che l’unica sua scelta fosse la morte per la salvezza del fratello? Perchè aveva così poca considerazione di sè? Bobby ed Ellen volevano porre rimedio a questa situazione, volevano supportare Sam nella ricerca di una soluzione e nel difficile momento in cui era venuto a conoscenza del crudele patto che da lì ad un anno l’avrebbe privato dell’amato fratello.
Dean si stiracchiò e, ancora con gli occhi chiusi, guardò il fratello che guidava in silenzio. Sam fissava la strada, o almeno così sembrava. In realtà stava rielaborando tutte le informazioni degli ultimi giorni, non ultima la consapevolezza del patto con il demone dagli occhi rossi: Sam DOVEVA salvare suo fratello, fosse stata l’ultima cosa che avrebbe fatto.
“Ah Dean, ti sei svegliato finalmente... come ti senti? Hai ancora dolore alla testa?” disse Sam con preoccupazione, distogliendo lo sguardo dalla strada.
“Sam, te l’ho detto mille volte, guarda la strada quando guidi la mia bambina, non vorrai rovinare le sospensioni prendendo qualche buca!” sbottò Dean senza rispondere alla domanda del fratello.
Sam fissò di nuovo la strada e attese qualche secondo, quindi incalzò di nuovo il fratello con la stessa domanda “allora??? vuoi che ci fermiamo da qualche parte per prendere un’aspirina?”.
“No grazie Samantha, penso che sopravvivrò anche così.” Dean accese la radio a tutto volume “tutto fuorchè Sammy in versione mamma chioccia” pensò.
Sam guardò il fratello e sospirò... quindi sbuffando accostò la macchina al ciglio della strada e spense la radio. Fissò nuovamente il fratello. Questi aprì gli occhi e si guardò attorno.
“E quindi? vuoi che guidi io?”.
“No Dean, non mi sono fermato per questo motivo, dobbiamo parlare di quel che è successo, lo sai” rispose Sam cercando di mantenere la calma.
“Santo cielo Sammy! Non c’è nulla di cui parlare: abbiamo ucciso il demone dagli occhi gialli, abbiamo visto papà fiero di noi, ora stiamo andando a sistemare la Roadhouse, così almeno non sentiremo le lamentele di Ellen e Bobby. Direi che è tutto assolutamente a posto.”
“Dean... dimentichi un piccolo dettaglio NON insignificante.” protestò Sam.
“Hai ragione Sammy, scusami. Dimenticavo che la ragazza dell’ultimo autogrill mi ha lasciato il suo numero di telefono. Dovrò proprio ricordarmi di chiamarla!” disse Dean ridacchiando.
“Ok, quindi il fatto che tra un anno morirai e sarai condannato all’inferno per l’eternità non è una cosa che ti sconvolge? Non è qualcosa che dobbiamo affrontare, vero? Tanto manca ancora un anno! Ah no scusa, ho contato male... ormai sono quasi 363 giorni, giusto il tempo di chiamare la ragazza del bar e divertirti un po’ con lei!”.
“Sam – disse Dean – sai bene che era l’unica cosa che potessi fare, è il mio compito proteggerti e ho fallito. Non potevo permettere che morissi. E poi io dovrei già essere morto da tempo, questo tempo è come un regalo. Posso anche vivere in modo più tranquillo perchè non ho più un futuro da dover costruire o progetti a lungo termine da realizzare. Fare azioni senza curarsi delle conseguenze. E’ questo il vero vantaggio. Ed ora partiamo Sam, non possono attenderci in eterno”.
Detto questo Dean accese nuovamente la radio e si lasciò scivolare lungo in sedile alla ricerca di una posizione comoda nella quale riprendere il suo sonno apparentemente senza pensieri.
Sam avviò il motore e partì. Non poteva credere a quel che aveva sentito. Dean aveva intenzione di non combattere più, proprio come aveva fatto l’anno prima quando lo shock da corrente elettrica lo aveva ridotto in fin di vita. Forse, pensò, Bobby ed Ellen avrebbero saputo cosa consigliarsi. In quel momento Sam si sentì più solo che mai.
Alle prime luci dell’alba i ragazzi arrivarono in uno spiazzo deserto, dove un tempo si ergeva la Roadhouse. Qualche muro di legno era già stato alzato e i lavori procedevano senza sosta. Sam aveva guidato incessantemente per tutta la notte, gli era sembrato un buon modo per non dover pensare. Dean, dal canto suo, aveva dormito tutto il tempo, ostentando pace e tranquillità.
Bobby sentì il rumore inconfondibile del motore dell’Impala e decise di andare incontro ai ragazzi.
“Ellen sono arrivati quei combinaguai” urlò e si avviò. Vide subito i due Winchester che lo salutarono con un abbraccio.
“Eccoci qui, pronti per il duro lavoro, agli ordini del generale Ellen!” disse Dean sorridendo.
Nonostante della Roadhouse restasse veramente poco, Dean in quel posto si sentiva come a casa.
“Ciao Bobby, ciao Ellen” disse Sam fissandoli negli occhi e guardando poi preoccupato Dean. I due adulti capirono subito il messaggio del ragazzo e annuirono.
“Beh fannulloni, avete intenzione di restare a godervi lo spettacolo dell’alba o siete pronti per lavorare?”.
“Oh così mi ferisci, Bobby, nemmeno un whisky di benvenuto per due stanchi cacciatori” obiettò Dean.
“Forse è meglio che vi mettiate davvero al lavoro Dean, prima iniziate, prima finite e prima avrete la vostra ricompensa.” disse Ellen con tono severo.
Dean sussurò a Bobby “Questa donna mi mette paura!” e andò a prendere gli attrezzi per lavorare.
Bobby fissò Sam e gli fece cenno di stare tranquillo e che avrebbero affrontato il problema con calma.
La mattinata trascorse senza troppi inconvenienti. Diversi cacciatori erano arrivati nel corso della giornata per ricostruire la Roadhouse e si erano aggiunti a quelli che già si trovavano lì per lavorare.
Era giunta ora di pranzo e i cacciatori stavano per staccare dal lavoro quando una delle travi fissate in alto cedette. Dean senza pensarci si arrampicò rapidamente e raggiunse la trave per fissarla.
L’attenzione di Sam venne catturata dall’urlo di uno dei cacciatori più anziani “Fai attenzione ragazzo, diavolo, non vorrai mica romperti l’osso del collo!”.
Sam si girò e vide il fratello che stava martellando sulla trave senza aver prima preso le precauzioni necessarie per lavorare a quell’altezza.
“Non preoccuparti Jack, è tutto sotto controllo!” disse Dean e continuò il proprio lavoro.
Fissata la trave, Dean scese rapidamente e raggiunse gli altri per il pranzo. Mentre stava per sedersi Sam gli afferrò un braccio e lo tirò da parte.
“Cosa credevi di fare là sopra??? E non è il primo rischio inutile che prendi stamattina!”. Sbottò Sam.
“Oh Sammy calmati, direi che guidare la mia bambina non ha giovato affatto al tuo umore. Molto strano” rispose Dean cercando di tornare al tavolo, ma ancora una volta Sam lo bloccò.
“Guarda che se muori prima non gioverai né a me né agli altri! Ma non lo capisci che non è questo il modo di affrontare la situazione??? Dobbiamo stare uniti e trovare una soluzione, non facilitare il lavoro al demone del quadrivio! Dean mi sei rimasto solo tu, vuoi capirlo?”.
Dean abbassò lo sguardo e con un filo di voce disse “lasciami andare Sammy...” e si allontanò dal fratello senza voltarsi.
Sam restò fermo a fissare il luogo dove fino a pochi secondi prima si trovava il fratello maggiore e sussurrò “non importa cosa pensi, io romperò quel patto e ti salverò”, ma ormai Dean era troppo lontano per sentire.