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| Fatture & MaledizioniNel corso degli ultimi tre anni, un nutrito team di archeologi dell'Università di Leicester ha lavorato su una serie di siti nel distretto della città inglese di Leicester. Tali scavi e sondaggi hanno portato al ritrovamento di materiale dell'era romana e medievale. Uno dei più interessanti reperti venuti fuori dal sito di Vine Street è una 'maledizione' scritta su un foglio di piombo e datata intorno al secondo o terzo secolo d.C. tradotta da alcuni specialisti dll'Università. La maledizione era rivolta a un ladro e l'autore invocava l'assistenza di un dio affiché facesse giustizia. "Al dio Maglus affido il nome del malfattore che ha rubato il mantello di Servandus. Silvester, Riomandus, (seguono i nomi dei 18 o 19 sospettati) ... prima del nono giorno egli distruggerà la persona che ha rubato il mantello di Servandus ..."Il dio Maglus era una divinità celtica (Magalus o Magalos, forse un principe o un condottiero). Grazie a questo scritto gli archeologi sono venuti a conoscenza di molti nomi degli abitanti della Leicester romana, oltre i tre o quattro fino ad allora noti. La maledizione di Leicester risulta ben conservata e non era stata arrotolata, come i romani erano soliti fare. Tali piccole lamine, di forma rettangolare, contenenti formule mirate a danneggiare ladri, rivali o persone odiate, erano alquanto diffuse nel mondo romano. Venivano scritte con punte o stilo, arrotolate e poi inchiodate sul muro di templi o santuari, alcuni le sotterravano per avvicinarle al mondo dell'aldilà. Nei riti vudù, per esempio, spesso lo scritto era sostituito da oggetti o statuine rappresentanti la vittima su cui si operava la "fattura".
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