Golem è una parola ebraica, che può essere tradotta in molti modi,: materia prima, materia informe, uomo senza inteligenza, e così via. In poche parole il Golem rappresenta lo stato dell’uomo prima che Dio insufflasse in lui lo spirito. È la creazione magica di Abramo dopo i tre anni di meditazione sul Sefer Yezirah. Infine è la replica su scala umana dell’uomo spirituale, del potere creatore di Dio.
La nozione di Golem ha le sue radici nella più antica tradizione cabalistica ebraica, tuttavia nasce come immagine culturale collettiva solo negli ultimi secoli, in particolare con la misteriosa figura del Rabbino Loew di Praga (1512-1609). Esso fu poi oggetto di adattamenti letterari nel XIX secolo (Jacob Grimm, Achim von Arnim e E.Th. Hoffmann) e nel secolo scorso (G. Meyrinch) e di adattamenti cinematografici (Wegener, Der Golem, 1920).
Le moderne leggende riguardo il Golem cominciarono a diffondersi durante l’XI secolo in Germania, Polonia e nell’attuale Boemia; esse raccontavano che Rabbini particolarmente esperti nell’arte della Qabbalah sarebbero stati in grado di creare Golem, i quali avrebbero poi svolto mansioni di servitori.
Secondo la leggenda (ma ne esistono diverse versioni) il Golem è composto di argilla, modellata da un cabalista, e da lui animata per mezzo dell’iscrizione “Emeth” impressa sulla fronte. La preparazione dell’argilla deve seguire un rituale che fa agire le lettere dell’alfabeto ebraico raggruppate in quadrati magici e pronunciate secondo particolari modalità. Caratteristica del golem è la sua rapida crescita e la sua forza prodigiosa. Lo si può distruggere solo togliendo dalla parola emeth la lettera Aleph, e procedendo all’inverso di quanto fatto in precedenza: recita dell’alfabeto dal fondo, percorso circolare in senso contrario a quello seguito durante la prima recitazione.
In effetti uno dei problemi più diffusi dei Golem era riferito alla loro smodata crescita che li portava spesso ad una sorta di ribellione o comunque uno stato in indifferenza rispetto al rispettivo creatore. Era in quel momento che il creatore doveva elaborare una strategia per riuscire a distruggerlo.
Quella del Golem è un'antichissima leggenda ebraica sul mito dell'uomo artificiale creato da un altro uomo. Naturalmente questo atto è una sfida a Dio, un tentativo di impossessarsi della sua forza creatrice, il che genera la punizione, che arriva proprio tramite la creatura. La creazione avviene attraverso la costruzione di un simulacro di elementi naturali, la terra, che prende vita grazie a formule magiche.
Il Golem nasce come servitore e aiutante dell'uomo, è solitamente muto, imperfetto, privo della possibilità di creare un altro Golem. La leggenda è del tutto parallela alla creazione di Adamo da parte di Dio e presenta analogie fortissime con numerosi altri miti che si possono considerare varianti nate in contesti storici differenti.
Scrive Michel Mirabail nel suo Dizionario dell’Esoterismo: “Il Golem, come la materia, contiene le strutture ancora inerti dello spirito cretore. Esso simboleggia il nostro inconscio collettivo, che, rivificato e chiarito dallo spirito, è l’anima del mondo, lo specchio e il libro della Saggezza”.
(
fonte)