Vlad III l'impalatore, colui che ha ispirato la leggenda di Dracula

« Older   Newer »
  Share  
Timoria
icon5  view post Posted on 24/2/2007, 01:33




Vlad III di Valacchia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.



Vlad III Dracula (2 novembre 1431 - dicembre 1476), conosciuto anche come Vlad Ţepeş (letto tse'pesh) o Vlad l'Impalatore, fu, a più riprese, principe di Valacchia: nel 1448, dal 1456 al 1462 ed infine nel 1476. Nacque a Sighişoara, in Transilvania.

Grazie al suo dominio, il principato di Valacchia riuscì a mantenere la sua indipendenza dall'Impero Ottomano. La crudeltà nei confronti dei prigionieri gli valse il soprannome di Dracul, che in Rumeno significa "drago", ma fu anche detto l'Impalatore.

I racconti sulle sue gesta crudeli hanno dato progressivamente origine a un filone letterario molto fortunato. Il romanzo Dracula di Bram Stoker, con le numerose versioni cinematografiche, ne sono esempi.


L'origine del nome

Vlad, come suo padre Vlad II, apparteneva all'Ordine del Drago, uno degli ordini cavallereschi di stampo religioso del Medioevo.
Fu creato nel 1387 da Sigismondo, re d'Ungheria (in seguito Imperatore del Sacro Romano Impero) e dalla sua seconda moglie, Barbara Cilli.
Scopo dell'ordine era di proteggere gli interessi del Cattolicesimo e lottare contro i Turchi.


Altro nome con cui Vlad era ricordato è il rumeno "Ţepeş", che significa l'impalatore, essendo questo il suo supplizio preferito.
Anche gli Ottomani si riferivano a Vlad come Kaziglu Bey, cioè il Principe Impalatore, termine attestato a partire dal 1550.


Principe di Valacchia

Vlad III Dracula nacque nel novembre o dicembre 1431, nella fortezza di Sighişoara, in Transilvania, che occupava i territori al centro dell'attuale Romania.

Nell'inverno del 1436-1437, Vlad II, suo padre, divenne Principe di Valacchia, principato a Sud della Transilvania, e prese residenza nel Palazzo di Târgovişte, la capitale.
Nel 1442, per motivi diplomatici, Vlad III ed il fratello minore Radu furono dati in ostaggio al Sultano Murad II: Vlad III rimase prigioniero in Turchia fino al 1448, mentre il fratello Radu fino al 1462.

Questo periodo di prigionia probabilmente giocò un importante ruolo nel carattere di Vlad III.

Nel 1447 i Turchi lo liberarono, informandolo della morte del padre Vlad II per mano di Vladislav II, un altro pretendente al trono di Valacchia. A Vlad venne anche detto di come il suo fratello maggiore Mircea fosse stato torturato e, infine, bruciato vivo a Târgovişte. All'età di 17 anni, Vlad III Dracula, appoggiato dalla cavalleria turca e da un contingente del Pascià Mustafa Hassan, tentò un colpo di stato, ma Vladislav II lo sconfisse solo due mesi dopo.

Per salire al trono di Valacchia, Vlad III dovette aspettare il 10 agosto 1456, quando riuscì finalmente a uccidere il suo nemico. Iniziò quindi il suo più lungo periodo (sei anni) alla testa del principato.

Il suo primo atto, una volta insediato, fu vendicare padre e fratello: nella domenica di Pasqua del 1456 arrestò tutti i boiardi e si cimentò in una funesta epurazione, di monito per i sopravvissuti. Vlad III così poté assicurarsi una classe dirigente fedele.

Nel 1463, Vlad Ţepeş Dracula, a Plenari (Transilvania), affrontò un esercito di ottomani, e lo vinse, impedendo l'invasione del paese. Non fece prigionieri, i sopravvissuti furono tutti impalati, salvo uno, che fu rimandato indietro, con una cesta contenente la testa del suo generale.

Vlad Ţepeş è stato nominato eroe nazionale da Nicolae Ceauşescu, ma, indipendentemente dal suo alter ego Dracula, continua ad essere ricordato per le sue brutali punizioni, soprattutto dai discendenti delle popolazione tedesche che già all'epoca abitavano nei territori rumeni.

Le atrocità di Vlad Tepeş

Il suo strumento di tortura preferito era l'impalamento.
Adottò questo metodo dai turchi, adattandolo alle sue più specifiche richieste: creò metodi diversi per impalare le donne incinte, i bambini, i ladri, i vecchi, i guerrieri nemici, gli ambasciatori del Sultano, i traditori.

* I ricchi venivano impalati stendendoli più in alto di degli altri, o facendo ricoprire l'asta d'argento.
* Per i mercanti fece incidere delle tacche sull'asta, il cui ruolo sarebbe dovuto essere quello di aumentare il tempo dell'agonia.
* Una registrazione dell'epoca, narra che durante un pasto dopo la battaglia, Dracula ricevette la visita di un cronista dal Vaticano. L'uomo si rivolse al Principe dicendo : "Come fate a mangiare qui, mio Signore? L'odore è insopportabile". Dracula ordinò ad una guardia di impalare quell'uomo al di sopra degli altri, di modo che non avrebbe sentito l'odore dei moribondi sotto di lui.
* Nella città di Sibiu, nel 1460 Dracula fece impalare 10.000 persone, e cosparse alcuni corpi con miele per attirare ogni tipo di insetto.
* Nel 1459, durante il giorno di San Bartolomeo, a Brazov, Dracula fece invitare a palazzo alcuni mercanti che avevano mostrato odio e disprezzo nei confronti della sua persona. Decise di farli saziare di cibo e, quindi, fece sventrare il primo e obbligò il secondo a mangiare ciò che il collega, ormai senza vita, aveva nello stomaco. L'ultimo mercante venne fatto bollire e la sua carne fu data in pasto ai cani.
* Nel 1461 un ambasciatore del Sultano turco arrivò nel palazzo, si prostrò ai piedi di Vlad III, ma non si volle togliere il turbante perché rappresentava il simbolo della propria religione. Dracula, irritato da quel gesto, ordinò di inchiodare il turbante alla testa dell'ambasciatore.

La morte

Morì sul campo di battaglia. Molte sono le ipotesi su dove sia finita la sua salma. Alcuni pensano sia stata bruciata, altri pensano sia stata fatta a pezzi ed esposta a Istanbul, per alcuni il corpo è stato ritrovato in una tomba di una cappella nella città di Snagov: sembra che tutte le mattine un gruppo di monaci dedichi delle preghiere a quella tomba con lo scopo di "farlo stare buono".




:inchino: :inchino: :inchino: :inchino: :inchino:
 
Top
joji
view post Posted on 24/2/2007, 10:51




Vlad “Tepes” Drac III
LA LEGGENDA NELLA STORIA
In una mescolanza tra mito, leggenda e realtà in Valacchia (l’ odierna Romania ) nasce la storia di un principe combattente dal casato della famiglia regnante VLAD. La storia si sviluppa nella città Sighisoara nel 1431, dove il principe vi restò fino al 1436. Il regno del monarca combattente, che nel 1448 assassinò lo zio allora regnante Vladislao II, il quale ascese al trono quasi 10 anni prima avvelenando il padre del giovane Vlad, arriva sino al 1480. Derivante da una famiglia di onorati combattenti ( Nel 1431 la famiglia venne insignita della più alta onorificenza data dal “Sacro Romano Impero”: L’ Ordine del Drago”), Vlad venne conosciuto col nome di Tepes, che in rumeno significa “IMPALATORE”, poiché era questa la tecnica prediletta dal conte per uccidere i propri nemici. In una lettera inviata al Re di Ungheria l’ 11 Febbraio 1462 Vlad Tepes afferma di aver giustiziato “ negli ultimi 3 mesi” contati con maniacale precisione “23.883 turchi”. Essendo a conoscenza in oltre della macraba abitudine di esibire i propri “trofei” intorno ad un tavolo sul quale il conte discuteva di tale tecnica con vari comandanti militari del tempo, nasce una forte controversia:
LATINO O RUMEMO?
Una discussione ancora in atto porta solitamente a due possibili valutazioni sul titolo che l’ Impero Romano diede alla famiglia dei Vlad, in quanto DRACO in latino indica appunto il mitologico animale, mentre la traduzione rumena sarebbe DRAC, che nella lingua Valacchia ha il significato anche di “DIAVOLO”. Da qui, col tempo, forse per l’ efferatezza con cui il futuro conte trattava i suoi nemici, o forse per un errore di interpretazione, siamo passati dalla “Stirpe del Drago” alla “Stirpe del Diavolo”. Ma è possibile che questo manipolo di cavalieri votati all’ Ordine e alla chiesa cristiana accettassero di far parte dell’ ordine della “stirpe del Diavolo”? Quest’ ordine, da quello che si sa, fu creato da Sigismondo figlio del re Carlo IV con l’ intenzione di radunare i più efferati combattenti contro l’ Islam, e in particolare contro gli Hussiti, ma ne vide la rapida estinzione nel 1437 con la morte dello stesso Sigismondo. A voi la risposta.


(sorry ma nn ricordo la fonte...)
 
Top
joji
view post Posted on 24/2/2007, 11:39




fotina di vlad

image
 
Top
jasmine23
view post Posted on 24/2/2007, 15:07




Bravissimi monchiolo e joji!!! Grazie per queste dettagliate informazioni!!!!! :bravo: :inchino:
 
Top
jasmine23
view post Posted on 7/5/2007, 17:36




Per molti il conte Dracula non è che un personaggio leggendario, un mito nato dalla fantasia dell’irlandese Bram Stoker, un cinquantenne diviso tra il teatro e la letteratura.
Era il 1897 quando Stoker pubblicò "Dracula", il più famoso romanzo dell’orrore in lingua inglese, un libro destinato a portare nelle case di tutto il mondo l’inquietante figura del vampiro più famoso di tutti i tempi.
Stoker disse di aver maturato l’idea del libro dopo un incubo causato da una troppo abbondante insalata di crostacei. In realtà, studiò a lungo e si documentò sui libri e le mappe del British Museum, alla ricerca di leggende e tradizioni sui vampiri, e quello che trovò fu un personaggio crudele vissuto veramente quattro secoli prima in Romania, il principe Vlad Tepes III Dracula.

Vlad Tepes III Dracula è nato a Sighisoara, in Transilvania, nel 1431, figlio di Vlad Drakul, principe di Valacchia, e di una principessa ungherese. Il soprannome Tepes, impalatore, lo deve alla crudeltà con la quale si sbarazzava dei suoi nemici.
Dal padre invece ereditò il nome Drakul, che indicava l’appartenenza all’Ordine del Drago, un ordine cavalleresco voluto da Sigismondo re d’Ungheria per combattere le eresie. Drakul, però, per molti voleva dire Diavolo, per la fama sinistra che lo accompagnava. In ogni caso, il soprannome Drakul diventò una sorta di cognome per suo figlio, che così diventò Dracula
Vlad III Dracula era crudele fino all’estremo, ma era vittima lui stesso di un’epoca , la prima metà del 1400, che lasciava poco spazio alla pietà.
La Valacchia, la sua terra, confinava infatti con l’Impero Ottomano, in momento storico in cui i Turchi erano in forte espansione ed invasero a più riprese i territori circostanti. Suo padre, che era un "voivoda", un feudatario ambizioso e feroce, oscillava tra l’appoggio al Sacro Romano Impero, quindi ai cristiani, e l’aiuto dato al Sultano turco. Con continui rovesciamenti di fronte, alleanze e tradimenti, faide familiari e colpi di mano, Vlad II Drakul era riuscito a riconquistare ogni volta il trono della Valacchia, non esitando ad usare i suoi stessi figli per i suoi scopi politici.
Giovanissimi, infatti, Vlad III Tepes Dracula e suo fratello erano stati ceduti in ostaggio dal padre al Sultano turco, come prova della sua fedeltà. Fedele, però, suo padre non era mai stato. L’unico punto di onore che mantenne era il giuramento fatto all’Ordine del Drago, che lo porterà ad allearsi nuovamente con l’esercito ungherese in una nuova crociata contro i turchi, incurante della fine dei suoi due figli.
Vlad III Tepes Dracula crebbe quindi tra il lusso prima della corte di suo padre e poi di quella del Sultano turco, ma anche tra violenze inaudite e tradimenti continui. La ferocia dell’esercito ottomano era nota a tutti e lui stesso imparò dai turchi l’arte della tortura e dell’impalamento, che diventerà per lui una vera e propria ossessione. Si racconta che il primo amore della sua vita, una concubina del Sultano, sia stata squartata davanti ai suoi occhi. E’ il 1448 quando Dracula, morto il padre, venne liberato dal Sultano turco. Lasciato il fratello nel harem maschile del Sultano, Dracula iniziò la sua lunga battaglia per la riconquista del trono di Valacchia, tra rovesciamenti di fronte, tradimenti e spargimenti di sangue. Fino a che, nel 1456, uccidendo il suo predecessore, salì sul trono della Valacchia, che dopo la presa di Costantinopoli da parte dei turchi, era diventata l’ultimo baluardo del Sacro Romano Impero contro l’Impero Ottomano.
Ma com’era il vero Dracula, principe di Valacchia? Era un uomo spietato, che fece impalare i suoi nemici in ogni angolo del paese, compreso quello che è ancora conosciuto come il Castello di Dracula.
Si dice che diede sfogo alla sua vendetta contro i nobili che l’avevano tradito. Tutti, ad uno ad uno, furono infilzati in pali come questi che, d’ora in poi, saranno sempre presenti, ovunque Dracula si spostasse. E con loro, il terrore del popolo.
Era di una crudeltà inaudita: organizzava grandiosi banchetti con gli ambasciatori o con chi voleva eliminare e faceva preparare una vera e propria foresta di pali acuminati. Finito il pranzo si godeva lo spettacolo dell’impalamento dei suoi nemici.
Si racconta che dopo il rifiuto di tre emissari turchi di togliersi il copricapo in sua presenza, abbia ordinato ai suoi soldati di inchiodarlo sulle loro teste, prima di rimandarli al Sultano La sua sete di sangue e di vendetta non si placò neanche con il tempo. In una delle sue invasioni della vicina Transilvania profanò la chiesa di un paese e ne impalò la gran parte degli abitanti, in un’altra arrivò ad impalare più di 20.000 persone, spargendo un interminabile fiume di sangue.
E’ per questo, allora che il suo nome è diventato sinonimo di Vampiro? Ma cos’è o chi è un vampiro?
La figura di un essere misterioso e malvagio capace di succhiare il sangue dei vivi è presente in tutte le culture fin dai tempi più remoti. C’è chi ne ha catalogate ben 55 specie, e di queste moltissime sarebbero originarie dei paesi dell’Est Europa, come la Romania, la Bulgaria, l’Ungheria, la Yugoslavia e la Polonia, anche se dei vampiri si è parlato un po’ in tutto il mondo, dall’Africa all’Asia, dall’Europa al continente americano. La leggenda vuole che il primo vampiro sia nato in Mesopotamia: era Lilith, un demone femminile che, secondo alcune tradizioni ebraiche, fu affiancato ad Adamo nell’Eden prima della creazione di Eva. Al British Museum è conservata una tavoletta babilonese con una formula magica per proteggersi la notte dai demoni succhiatori di sangue. In Cina, per esempio, il vampiro si chiamava Ch’ing Shih ed aveva lunghi capelli verdi, occhi rossi lunghe zanne ed artigli. Uccideva con il suo alito per poi straziare i corpi delle sue vittime, ma solo nelle notte senza luna. Per ucciderlo era necessario trafiggergli il cuore con una lama di ferro. In Sud America la leggenda parla invece di una misteriosa creatura che succhierebbe il sangue di animali: il Chupacabras. Dal 1995 pare abbia provocato una moria di bestiame a Puerto Rico ed in Guatemala, dove un uomo sarebbe morto con due fori sospetti all’altezza della giugulare e la mancanza di sangue e liquidi all’interno del corpo. Dopo lunghe indagini, l’FBI pare abbia trovato solo impronte di piedi palmati con sole tre dita. Dei vampiri si sono occupati anche i Padri della Chiesa: Sant’Agostino, per esempio, scrisse un trattato dal titolo ‘De cura pro mortuis’ proprio con lo scopo di proteggere gli uomini dal loro attacco malvagio. Ma chi sarebbero i vampiri?
Secondo le diverse leggende, uomini, spettri o animali che siano, tutti, in ogni caso, sopraviverebbero alla morte succhiando il sangue degli uomini. Avrebbero poi poteri diversi, potrebbero, per esempio, provocare pestilenze, uccidere chi li nomina, rendere sterili, sostituire i cuori, ecc.
E’ incerta anche la loro avversione per la luce del sole: i vampiri polacchi e russi, contrariamente agli altri, per esempio, si risveglierebbero a mezzogiorno per poi tornare nella bara a mezzanotte.
Secondo la tradizione più diffusa, diventerebbe vampiro chi ha fatto un patto con il diavolo, ha praticato la stregoneria, è morto suicida o di morte violenta, chi è nato sotto particolari influssi oppure chi è stato morso da un altro vampiro.
Per tenere lontani i vampiri sarebbero poi necessari oggetti sacri, come un crocefisso o dell’acqua benedetta, oppure una rosa, un ramo di biancospino, l’aglio o uno specchio, che comunque non rifletterebbe la sua immagine. Per ucciderli, ci sarebbero solo due strade: la decapitazione o un paletto di legno, preferibilmente di frassino, infilato nel cuore. Ma perché una figura tanto negativa è sopravvissuta attraverso i secoli e culture tanto diverse? Perché ci colpisce ancora così tanto?
Forse perché è intrappolato in uno stato di non-morte, condannato all’eternità quindi, paradossalmente, padrone di quell’immortalità a cui l’uomo aspira?
Il suo nutrimento, il sangue dei vivi, non è certo casuale. Il sangue è un principio vitale. Nella tradizione esoterica con il sangue si trasferirebbero le informazioni genetiche dell’individuo che, nel caso di una trasfusione, entrerebbero nell’organismo del ricevente. Per questo, per esempio, per diventare vampiri, secondo la leggenda più rigorosa, non basterebbe un morso sul collo, ma si dovrebbe bere un po’ del sangue di un altro vampiro, secondo un vero e proprio rito di iniziazione.
Non solo. La vittima dovrebbe volere, anche inconsciamente, questo cambiamento, secondo la il principio inviolabile del libero arbitrio, e per questo la figura del vampiro sarebbe, a modo suo, seducente, e il contatto con lui avrebbe qualcosa di erotico…
C’è un’altra componente che ha alimentato il mito di Dracula in tutti questi secoli: la paura del ritorno dalla morte. D’altronde, era facile ipotizzare che dopo una morte violenta, ci fossero dei buoni motivi per tornare a vendicarsi. Inoltre, chi non avrebbe paura della ritorno di personaggi come la contessa ungherese Elizabeth Bathory, di una delle famiglie più potenti della Transilvania, appartenente, come Vlad III Dracula all’Ordine del Drago, che, a cavallo del 1600 uccise centinaia di ragazze per bagnarsi nel loro sangue alla ricerca dell’eterna giovinezza?
Nel 1732 a Parigi la paura dei vampiri tornò prepotentemente alla ribalta. I soldati riaprirono tutte le tombe del cimitero, tagliarono tutte le teste e le ri-seppellirono lontane dai loro corpi.
Pochi anni dopo, nel 1740, divenne Papa Benedetto XIV che scrisse addirittura un trattato per negare l’esistenza dei vampiri, negando quindi la loro associazione con il diavolo, così come avevano creduto i suoi predecessori.
Nel 1849 in Francia si processò Francois Bertrand, un sergente, accusato di aprire le tombe per succhiare il sangue dei cadaveri morti da poco.
Nel 1915 Fritz Haarman, detto "il vampiro di Hannover" venne condannato a morte.
La stessa sorte toccò nel 1931 a Peter Kuertner, "il vampiro di Dusseldorf" e nel 1949 a John Haigh, chiamato "Il vampiro di Londra".
Il criminologo italiano Cesare Lombroso racconta di due vampiri italiani del XIX secolo, Agnolotti e Verzeni, che dopo aver strangolato le loro vittime, ne succhiavano il sangue ancora caldo.
Tutti comunque conoscono il vampiro con il nome dato da Stoker: Dracula.
Ma cosa ne è stato del vero Dracula, quel Vald III Tepes, che avrebbe sulla coscienza almeno 40.000 vittime impalate? E’ diventato un eroe nazionale rumeno perché riuscì a liberare questa terra dai turchi, a costo anche della sua vita. Si è detto che la sua testa, da sola, fu esposta alla folla ad Istanbul. Si ritiene invece che il suo corpo decapitato sia stato sepolto qui, in questo monastero sull’isola del lago Snagov.
Un secolo fa è stato trovato in una tomba uno scheletro vestito di velluto rosso con bottoni d’argento ed altri emblemi tipici di sepolture di nobili. Tutti elementi, però, che non hanno permesso una identificazione certa, anche se c’è chi sostiene che tra gli oggetti portati al Museo di Bucarest e poi spariti, ci fosse un anello con inciso il simbolo del Drago. C’è chi dice, invece, che nel 1931, 500 anni dopo la sua nascita, quando questa tomba è stata riaperta, al posto del cadavere decapitato di Vlad III sia stato trovato lo scheletro di un cavallo.
In ogni caso, l’incertezza sulla fine del suo corpo non ha fatto altro che alimentare la leggenda di un vampiro, di un non-morto costretto in eterno tra la vita e la morte.
La paura o il fascino dei vampiri, comunque, non accenna a diminuire neanche ai giorni nostri. E se c’è chi ha visto nelle caratteristiche fisiche e comportamentali dei vampiri i sintomi di malattie come la Porfiria e la catalessi, negli Stati Uniti è nato un vero e proprio centro di ricerca sui vampiri, che avrebbe trovato ben 40 casi di vampirismo in Canada, 550 negli USA e 310 nel resto del mondo.
si ringrazia Voyager ( Rai2 ) per la concessione del materiale

TRANSILVANIA, 1931
La storia di questo straordinario personaggio è una delle più controverse e affascinanti di tutti i tempi e si è sempre svolta sulla linea di confine che divide in tutti i sensi la storia dalla leggenda, la cronaca dalla superstizione, la verità dal fasullo. Vlad l’impalatore (è il significato letterale della parola "tepes") alias Dracula, che significa "figlio del Drago": il padre di Dracula, infatti, era membro del potentissimo Ordine del Drago. Tuttavia, Dracula significa anche "figlio del diavolo"… Nato nel 1431 a Scharsburg (Transilvania), nel 1437 all’età di sei anni fu catturato insieme al fratello dai Turchi, che erano in guerra con il padre. Questo periodo di prigionia fu determinante nello sviluppo della sua psicologia e personalità crudele e perversa. Gli stessi carcerieri turchi, da sempre famigerati per la loro perfidia e rigidezza, lo temevano. Nel 1448, all’età di diciassette anni, riuscì in circostanze inspiegabili a fuggire dalle inespugnabili galere turche. Fu questo il primo episodio a conferire un alone di mistero attorno alla sua figura, che diventerà in seguito leggendaria. Secondo alcuni studiosi durante la sua prigionia sarebbe entrato, come successe per il dott. Faust, in contatto con il Diavolo, ottenendo poteri e libertà in cambio della sua anima: sarebbe cioè diventato un vampiro. Si dedicò quindi alla politica, dando ampia prova di abilità e cinismo. Nel 1456 divenne Principe di Valacchia e la governò fino al 1462. Dracula dominò col terrore e si rese protagonista di episodi di crudeltà inenarrabili. Fu proprio in questi anni e a causa della sua tortura preferita che si guadagnò l’appellativo di Tepes: l’impalatore. Nel 1462 fu catturato in un’imboscata dal Re Matthias di Ungheria e la sua prigionia durò fino al 1474. Anche riguardo a questo periodo non mancano aneddoti macabri sulla sua personalità. Secondo i racconti dei suoi carcerieri egli sfogava la sua rabbia e la sua frustrazione sugli animali che riusciva a catturare, soprattutto topi e uccellini. Li impalava allo stesso modo in cui faceva in precedenza con gli esseri umani, qualcuno inoltre giura di averlo visto mentre li divorava e ne beveva il sangue. Nel 1474 gli fu restituita la libertà e immediatamente riprese la sua ascesa al potere, che culminò nel novembre del 1476 con la riconquista del trono di Valacchia. Non fece in tempo però a vedere il nuovo anno, in quanto fu ucciso in battaglia il mese successivo. Le circostanze della sua morte sono tutt'altro che chiare. Oltre alla versione ufficiale, secondo cui sarebbe stato ucciso dai turchi durante la battaglia, vi sono altre due versioni. Quella, più razionale, della congiura, secondo cui alcuni suoi ufficiali avrebbero approfittato della battaglia per liberarsi del crudele tiranno e quella, sicuramente suggestiva, del cacciatore di vampiri che, alla testa di un manipolo di avventurieri, sarebbe riuscito dopo una lunga caccia ad uccidere Dracula. Oltre alla sua disumana crudeltà, diversi furono gli indizi che facevano sospettare il Principe Vlad di vampirismo:
- Innanzitutto, troppe volte fu visto bere il sangue delle sue vittime: celebre un passo del Beheim, poeta di corte di Federico III, in cui viene descritto Dracula mentre banchetta nel bel mezzo di un’impalatura di massa e, incurante delle urla strazianti delle vittime, intinge il pane nel loro sangue ancora caldo. Inoltre, durante i suoi anni di prigionia, fu costretto a soddisfare il suo bisogno di sangue ricorrendo agli animali.
- Nel 1456, anno della sua ascesa al potere, fu avvistata in Valacchia la cometa di Halley, considerata dagli occultisti del tempo portatrice di eventi nefasti (addirittura ci fu chi la ritenne l’equivalente al negativo della cometa di Betlemme e quindi annunciatrice dell’Anticristo).
- Si dice che di notte amasse travestirsi per accompagnarsi alle donne dei bassifondi delle città. Molte di queste venivano poi ritrovate uccise e mutilate, alcune sparivano misteriosamente.
- Il suo corpo fu seppellito nel monastero dell’isola di Snagov. Gli abitanti dei villaggi circostanti sostennero sempre che la sua presenza infestasse l’isola e ne erano terrorizzati. A causa delle loro insistenze, un secolo dopo la sua morte, i monaci del monastero aprirono la tomba: era vuota.
Inoltre, durante l’era di Ceausescu, fu fatto stampare un francobollo commemorativo per i cinquecento anni dalla morte di Dracula. Il dittatore rumeno era particolarmente attratto dalla figura di Dracula e dal paranormale in genere. Al punto che, secondo alcune voci, tentò varie volte di evocarlo. Quel che è certo è che nei giorni della rivoluzione, durante il suo disperato tentativo di fuga, ordinò al pilota del suo elicottero personale di dirigersi a Snagov.

FONTE


 
Top
Valkyrie
view post Posted on 18/5/2008, 08:40




CITAZIONE (joji @ 24/2/2007, 12:39)

Questo ritratto è esposto nella collezione del castello di Ambras, a pochi Km. di distanza da Innsbruck, l'ho visto 2 anni fa, quando sono stata a visitare il castello, che vanta anche una bellissima collezione di armature e armi Medioevali e di inizio Rinascimento.

 
Top
† Daughter Of Shadows †
view post Posted on 19/5/2008, 07:40




Il grande Conte Vlad image
 
Top
Vampira_1991
view post Posted on 22/8/2008, 13:35




...mamma mya qUesta è la leggenda ke preferiscO... :occhioni: :occhioni: ... :P :P ...+ ke altrO i vampiri in generale...iO li adOrO... :occhioni: :occhioni:
 
Top
Monica 67
view post Posted on 22/11/2008, 21:19




Grazie vi adoro, perchè avevo comprato il libro che parlava di Vlad ma poi con l'ultimo traslocco fatto l'ho perso, Grazie ancora :corro:
 
Top
8 replies since 24/2/2007, 01:33   1808 views
  Share