Atlantis,l'impero perduto, il mistero dei 7 mari..

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jasmine23
view post Posted on 27/11/2006, 12:29




Nel corso del 2001 sono arrivate nelle sale italiane ben due pellicole animate della Walt Disney, ed entrambe hanno un pochino spiazzato i fans di questo genere di spettacolo.
Il 6 Aprile usciva "Le Follie dell'Imperatore" mentre, il 21 Dicembre esordiva nei cinema l'avventuroso "Atlantis".
Nel primo caso si è trattato di un film comico-demenziale che si poneva l'obbiettivo di divertire il pubblico inducendolo alle grasse risate. Non sarà ricordato come il migliore dei film Disney, ma sa regalare il buonumore che promette.
Un Classico Disney tradizionale resta un'altra cosa.
Nel caso di "Atlantis", i registi Gary Trousdale e Kirk Wise, ai quali dobbiamo il meraviglioso romanticismo de "La Bella e la Bestia" e le emozioni gotiche de "Il Gobbo di Notre Dame", hanno cercato di creare un prodotto nuovo attingendo alle radici degli Studi Disneyani. L'impronta fantasy-avventurosa, che per il pubblico degli anni '80 -'90 si incarna in "Indiana Jones", era già presente e forte in film quali "Ventimila Leghe Sotto i Mari", "I Figli del Capitano Grant" e, in tempi più recenti ma comunque lontani, "L'isola sul Tetto del Mondo", tutti prodotti dalla Disney con ottimi risultati.
Proprio le atmosfere di questi film sono la meta dichiarata della produzione.
Il film d'animazione dell'anno del centenario della nascita di Walt (ricordiamoci che "Le Follie dell'Imperatore" è uscito nel 2000 in patria), anzichè celebrare il Disney più classico e più amato, crea un prodotto originale con grandi influenze europee e giapponesi.

Il mito di Atlantide è radicato in buona parte delle civiltà mondiali ed è citato già da Platone. Le parole che il filosofo greco scrisse nella sua lontana epoca, sono le stesse che aprono il film.
Ci viene mostrata, nel prologo, una Atlantide incredibilmente progredita sul piano tecnico, più di quanto non lo siamo noi oggi, almeno a giudicare dai mezzi di locomozione volanti. Una gigantesca onda marina, però, si abbatte sulla città cancellandola dalla faccia della terra nell'arco di poche ore.
La regina è immobile ad osservare la tragedia, quando accade l'incredibile: in uno stato simile alla trance, si solleva da terra e levita fino al cielo, mentre una cupola di energia si crea intorno al centro della città, salvandolo dalla potenza distruttrice delle acque. Una bimba chiama la donna, ma un uomo la ferma e la porta via. Il re e la principessa hanno perso la regina.
Il passare dei secoli non ha cancellato il ricordo della misteriosa Atlantide, e nel 1914, Milo Thatch, si impegna per portare a termine il sogno che suo nonno gli ha lasciato in eredità; il ritrovamento della città scomparsa.
Milo, purtroppo, sembra destinato a lavorare per sempre come addetto alle caldaie.
Quando un certo Whitmore si mette in contatto con lui, finalmente le cose cambiano.
L'uomo è un'anziano milionario, amico del nonno di Milo, che ha messo in piedi una spedizione scientifica con l'intento di trovare Atlantide; la chiave di tutto è un diario appartenuto al nonno di Milo. Il ragazzo non ha dubbi e parte appena possibile.
A bordo di un avveniristico sottomarino (siamo nel 1914), fa conoscenza con i suoi compagni di viaggio. Si tratta di un equipaggio multietnico scelto da Whitmore in base a specifiche capacità o particolarità. A dirigere le operazioni viene messo il Comandante Rourke.
La leggenda vuole che a difesa di Atlantide vi sia un enorme Leviatano, creatura in grado di distruggere qualunque natante, come scoprono i compagni di avventure di Milo.
La creatura esiste davvero e ben presto, un piccolo gruppo di persone è quel che resta dell'equipaggio originario composto da duecento elementi.
I superstiti riescono ad approdare ad Atlantide e, dopo la meraviglia di chi trova un luogo leggendario, provano lo stupore di scoprire che è ancora abitato. A regnare sul popolo c'è lo stesso re che ha visto con i suoi occhi il cataclisma della distruzione, millenni prima. Una fonte di energia tiene infatti vivo lui e l'intero territorio, immaginato come un solo organismo vivente.
Il cuore di Atlantide è una misteriosa pietra azzurra che impregna tutto col suo potere.
Milo stringe amicizia con la principessa Kida, affascinata dalle conoscenze del giovane quanto lui lo è dalla città leggendaria. Soprattutto una è la cosa che interessa a Kida, la lettura delle iscrizioni su pietra presenti ovunque in città. La conoscenza perduta della lettura, è secondo lei, la salvezza di quel mondo.
Ma una brutta sorpresa attende Milo. L'intera spedizione non è mossa dal desiderio di conoscenza o dall'amore per la cultura; l'equipaggio è composto da mercenari e ben presto il ragazzo si ritrova solo, a difendere quei luoghi.
La potente pietra azzurra che mantiene in vita Atlantide è vista come una fonte immensa di denaro. Atlantide rischia di sparire una seconda volta, e 'stavolta per sempre. Il comandante Rourke non si fa scrupoli per raggiungere il suo obbiettivo e quando il re si rifiuta di cedere, pone fine ad un regno durato millenni.
Come era accaduto tanti secoli prima per sua madre, Kida è ora chiamata a salvare la città e, al cospetto della pietra, levita e diviene essa stessa un cristallo; la pietra è lei e lei è la pietra. Rourke, lungi dal subire il fascino di ciò che vede, la rinchiude e la porta via, segnando il destino di Atlantide.
Ora è troppo! L'equipaggio si rifiuta di obbedire e, a parte la fredda Helga, uno ad uno i membri principali lo lasciano per schierarsi dalla parte di Milo, anche se questo significa restare nella città morente.
Ma chi lo dice che sia finita? Milo parte al contrattacco e sfida Rourke in un corpo a corpo che si conclude su una macchina volante. Il ragazzo rischia la vita, ma sa che salvare Kida significa salvare Atlantide. Lo scontro è duro e la fermezza di Rourke e Helga è assoluta, tanto che non esitano a mettersi uno contro l'altro per raggiungere il loro scopo, ma falliscono e periscono per questo.
Finalmente Kida torna a palazzo e Atlantide è salva ancora una volta. Per l'equipaggio ammutinato ma eroico, c'è il ritorno a casa e la meritata ricchezza, seppure vincolata al segreto sull'accaduto. Per Milo Thatch, c'è una nuova vita nel mondo che ha sempre inseguito: la meravigliosa Atlantide!

Negli ultimi anni si è detto più volte che era ora che la Disney abbandonasse le sue cose più ricorrenti e tipiche. Bisognava svecchiare i prodotti eliminando le musiche (le "canzoncine", come qualcuno le chiama), i personaggi di contorno, gli animali parlanti, le storie d'amore a favore di intrecci sempre più simili ai film live-action o ai cartoons di altre case.
"Atlantis" è un film d'animazione moderno, allora? Un film pensato per conquistare un pubblico un po' più ostile dei fans? Nessuno canta, nessun personaggio risulta eccessivamente simpatico o antipatico, nessun animale parla e, siamo sinceri: se ne sente la mancanza!
Ha ragione chi dice che non c'è spazio in un film come "Atlantis" per canzoni stile Broadway e per personaggi simpatici "alla Disney", ma il fatto è che l'intero prodotto non ha il sapore eterno e il calore di un film Disney!
Il computer domina, l'avventura è studiata bene ma... ragazzi!... gli spari delle armi automatiche... l'omicidio vero e proprio di Helga da parte di Rourke che la scaraventa freddamente giù dal mezzo volante (avevamo già visto qualcosa del genere in "Basil", ma l'effetto fu molto diverso)... il re che muore per emorragia interna...
Se un film sia bello o no nessuno può dirlo o meglio, ognuno può dirlo solo a se stesso, ma quella particolare magia che l'animazione regala nei film Disney, non è facile trovarla ad Atlantide.
Nel 1989 la Disney ci aveva già portato in fondo al mare con "La Sirenetta", ma fu tutta un'altra cosa.
Forse il problema di "Atlantis" è che è concepito come un film con attori. Allora perché non girarlo in questo modo? Un film live-action, con gli effetti speciali che la tecnologia consente e che ci sono anche qui avrebbe probabilmente meravigliato le platee.
D'altro canto, se fosse stato realizzato esattamente com'è dalla Warner Bros o dalla Dreamworks avrebbe colpito il pubblico molto di più. Insomma, un buon film, ma forse non un buon film d'animazione Disney.



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