Il mestiere delle armi, ovvero, film di guerra

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Timoria
view post Posted on 8/7/2008, 12:25




CITAZIONE (Valkyrie @ 8/7/2008, 07:37)
CITAZIONE (Timoria @ 7/7/2008, 13:14)
bè..sai com'è...le donne hanno sempre bisogno di "attenzioni"..... -_-

Innegabile! ;) E dire che lui la trascurava è dir poco...


è per questo che ho rinunciato ad essere uno sniper della delta force..... -_-


CITAZIONE
In effetti 2 anni fa circa ho visto un interessante documentario sui NAVY SEALS e dicevano che il tasso di divorzi è altissimo, in parte perché sono spesso lontani da casa, in parte perché sono molto dediti al loro mestiere al punto che quasi non c'è spazio per altro nelle loro vite. Personalmente io consideravo anche il fatto che dev'essere molto stressante per chi rimane a casa sapere che il proprio uomo è lontano a rischiare la vita (io che mi agito sul divano davanti alla TV, morirei nella realtà!), è comprensibile che a un certo punto in alcuni casi si arrivi a troncare una relazione di questo tipo perché si è oltrepassato il punto di rottura, diventa una questione di sopravvivenza, quasi.


sono straconvinto che nella tua ipotetica famiglia TU saresti nei Navy seal mentre il tuo maritino si occuperebbe di stirare e passare l'aspirapolvere....

ovvio che ti tradirebbe ripetutamente con le altre mogli dei tuoi compagni di reparto... :lol: :lol: :lol: :P
 
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Timoria
view post Posted on 13/7/2008, 21:49




bè..approfittando della serata casalinga e dal fatto che in tv non c'era nulla di interessante sono riuscito a vedermi "EL ALAMEIN" :)


Bello, molto bello per essere un film italiano! però non è un capolavoro... :P

Anche se soncordo con il giudizio della Valchiria su quasi tutto!! :D

Cominciamo però con le critiche-Forse un po' troppo lento, la scena dell'attacco inglese si poteva fare meglio e il finale....sgrunt!!! Rizzo doveva salvarsi!!!! :( :cry:

In effetti è il personaggio che più colpisce e la citazione "dei sassi" è spettacolare. Ottimo l'attore.

Mi ha colpito parecchio la scena del cavallo e del lucido da scarpe che rispecchia forse i motivi della sconfitta italiana mentre non ho capito il finale della scena di Silvio Orlando. :huh:
++
Sono riuscito a ridere parecchio grazie a "Ce l'ho io la soluzione: grappa! Nel quindici-diciotto noi italiani eravamo tutti ubriachi, se no col ca**o che si vinceva."; pur essendo completamente astemio ho apprezzato molto la battuta! :lol: :lol: :lol:


Prossima scheda, Apocalypse now mentre il mulo, lentamente, sta recuperando La sottile linea rossa... :ph34r:


Ehi, Signore della Guerra dove siete finite??? :unsure: :blink: :(
 
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Valkyrie
view post Posted on 14/7/2008, 20:36




Credo che il Generale interpretato da Silvio Orlando si sia sparato perché si sentiva responsabile, proprio in virtù delle sue tante stellette, della morte di tanti Italiani ad El Alamein, a mio modo di vedere, la morte del suo attendente, che era rimasto con lui 15 anni (come il Generale stesso precisa) ha rappresentato una specie di "epifania", in quella morte è come se il Generale avesse visto le morti di tanti soldati "semplici" che avevano preso ordini da lui e dai suoi pari-grado. Mi è sembrato come se lui si sentisse indegno di sopravvivere a tutti quei morti, come se le sue stellette non fossere una "scusa" sufficiente per godere di una sorte migliore di quella degli altri.

Per me questo cameo di Silvio Orlando è indimenticabile, proprio perché nel breve spazio di un attimo ha dato vita ad un personaggio da ricordare.

 
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Timoria
view post Posted on 14/7/2008, 21:21




Ottima deduzione, ma resto comunque perplesso! :P

altra piccolissima critica - Serra guida la moto nel deserto senza occhiali...bè..non avrebbe fatto più di un km!!!:huh:

dimenticavo...pugno nello stomaco il sacrario di El Alamein :(
 
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Timoria
view post Posted on 19/7/2008, 16:57




Argomento del giorno:

Apocalypse Now

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Apocalypse Now è un film del 1979 diretto da Francis Ford Coppola, liberamente ispirato al romanzo di Joseph Conrad Cuore di tenebra, vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes 1979.

CAST-

Marlon Brando ... Colonel Walter E. Kurtz

Martin Sheen ... Captain Benjamin L. Willard

Robert Duvall ... Lieutenant Colonel Bill Kilgore

Frederic Forrest ... Jay 'Chef' Hicks
Sam Bottoms ... Lance B. Johnson

Laurence Fishburne ... Tyrone 'Clean' Miller (as Larry Fishburne)

Albert Hall ... Chief Phillips

Harrison Ford ... Colonel Lucas

Dennis Hopper ... Photojournalist
G.D. Spradlin ... General Corman
Jerry Ziesmer ... Jerry, Civilian

Scott Glenn ... Lieutenant Richard M. Colby


TRAMA-

Vietnam. Terzo anno di guerra.
Il capitano Willard (Martin Sheen) viene inviato ai confini della Cambogia con una missione segreta e delicatissima: deve uccidere il colonnello Kurtz (Marlon Brando) che, si dice, è impazzito e sta combattendo una guerra privata contro i Vietcong a capo di un gruppo di indigeni che lo adorano come un dio. Willard risale il fiume Nung per raggiungerlo e il suo viaggio lo conduce nel cuore della giungla fino a raggiungere Kurtz, in un chiaro parallelo con il viaggio attraverso l'inferno della Divina Commedia.
Durante il viaggio Willard si imbatte dapprima nel colonnello Kilgore (Robert Duvall), che, dopo aver impartito l'ordine «Guerra psicologica!», bombarda in elicottero i villaggi al ritmo delle musiche di Richard Wagner (un passo de Die Walküre) [ :lol: :lol: :P ,ndr] e che in seguito pretenderà di fare surf in un golfo minacciato dagli attacchi dei Vietcong. I successivi incontri non saranno meno bizzarri del primo: un plotone di marines allo sbando senza un capo che si sollazzano con le Conigliette di Playboy in un improvvisato show, una piccola comunità di francesi che continuano a vivere nella giungla dai tempi dell'occupazione francese, un incontro ravvicinato con le Conigliette per il piacere dei compagni di Willard. Quando la missione giunge al termine, e Willard arriva a Kurtz, più della metà del suo equipaggio (Chief, il capitano del battello, Chef, giovane di New Orleans esperto nella preparazione di salse, Clean, giovanissimo e inesperto amante dei Rolling Stones e Lance, il surfista) è stato ucciso. Solo Lance sopravvive insieme al capitano Willard.
L'incontro tra Kurtz (venerato come sommo dio dagli indigeni e dai suoi soldati sbandati) e Willard sarà rivelatore per quest'ultimo: durante il suo sprofondare nel Cuore di Tenebra (non solo della giungla, ma dell'essere umano e di se stesso) si sente sempre più vicino alla comprensione e all'immedesimazione con questo misterioso uomo, abbrutito dalle atrocità e dalle guerre inutili condotte dall'uomo ed estremamente sofferente di ciò. Infine Willard compie la missione: uccide Kurtz, trasformando un atto di omicidio in un adempimento alle ultime volontà del colonnello, le cui ultime parole prima di morire saranno: "L'orrore...l'orrore..". Kurtz con la morte si libera finalmente dai suoi incubi e dall' "orrore" dell'uomo.


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Nel 2001 è stata riproposta nei cinema una nuova versione dell'opera di Coppola, dal titolo di Apocalypse Now Redux, restaurata ed allungata con quasi un'ora di scene tagliate all'epoca della sua uscita (202 minuti contro i 153 originali). La versione propone un nuovo montaggio con materiale inedito scartato all'epoca che aggiunge nuove sfumature all'opera e, soprattutto, cambia leggermente il finale della versione del 1979.

L'operazione ha avuto un buon successo, ricevendo un buon riscontro dalla critica e dal pubblico. La nuova versione è stata proposta anche in DVD. Nella versione italiana il film è stato interamente ridoppiato con nuove voci.


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INTERPRETAZIONI-

La parte saliente del film, ossia quella che rende diverso Apocalypse Now da un film prettamente didascalico sulla guerra del Vietnam, oltre alla stessa impostazione del film, che mette la guerra sullo sfondo, concentrandosi solo sul protagonista, è l'incontro tra il capitano Willard e il colonnello Kurtz, incontro carico di toni epici e misteriosi. Kurtz, un monumentale Marlon Brando, ripreso in penombra, sembra qualcosa di più e di meno di un essere umano. Egli spiega, tra le righe, la sua filosofia: occorre uccidere, distruggere e mutilare, anche donne e bambini, se la causa è giusta.

Il colonnello, che si è macchiato dei delitti più terribili, lo ha fatto per seguire fermamente il suo ideale, senza lasciarsi corrompere come gli altri militari o gli stessi membri del governo, che uccidono come fa il colonnello Kilgore, facendo insensate stragi, e poi si preoccupano di condannare lui come omicida (accusa quasi assurda nel bel mezzo della guerra del Vietnam). È dunque un eroe o un pazzo sanguinario? Willard cerca di capire la vera natura di Kurtz, ma più si avvicina a lui e più sente di condividere le sue idee, pur notandone l'evidente follia: Kurtz si crede onnipotente, perde di vista il limite umano. Deve, e vuole, essere distrutto.
Qui si scorge il contributo di James Frazer, antropologo che scrisse a proposito delle origini del mito e della religione nelle diverse civiltà umane. È palese la sua influenza dal legame che ha con il lavoro di Joseph Conrad e da un'inquadratura del film, nella quale si vede il più importante saggio di Frazer, Il Ramo d'oro. Frazer descrive come in molte civiltà primitive è facile per gli indigeni vedere in un essere umano un dio, e credere ciecamente in lui, obbedendo ad ogni suo ordine (esattamente come i montagnard fanno con Kurtz). Leggendo Frazer, la scena finale di Apocalypse Now diventa più comprensibile: quando l'uomo-dio manifesta i primi sintomi di cedimento e di prossima morte o malattia, per evitare che lo spirito divino fugga e sparisca per sempre, portando sciagura sull'intero popolo, è necessario che egli venga ucciso, trasferendo il potere nelle mani dell'omicida, il quale diventa il nuovo dio. Kurtz era malato, e aveva trovato un efficace espediente per evitare che gli indigeni lo uccidessero: essi, per placare la loro insofferenza e preoccupazione, nei momenti in cui Kurtz stava male, praticavano sacrifici animali. Ciò è chiaro nella scena dell'assassinio: Kurtz morente viene associato al bufalo sacrificato dagli indigeni (tra i quali balla forsennatamente anche Lance). Willard, dopo aver ucciso il colonnello esce dal suo rifugio e viene accolto dalla folla dei montagnard come un dio: essi si inchinano davanti a lui in silenzio.

Il regista, Coppola, spiega il suo ragionamento sul bene e sul male: un uomo che ha la possibilità di portare molto avanti il suo potere, può darsi che non riesca a fermarsi in tempo, e ad individuare il confine fra la propria anima ancestrale, violenta e amorale, e quella civile, perdendo di vista la possibilità di convivere con gli altri, se sono più deboli. E non è un caso, sembra dire Coppola, che questa filosofia venga normalmente applicata a quella guerra talmente sciagurata da confondere e stravolgere tutti gli aspetti della morale non solo americana, ma di tutto il mondo.

La luce gioca un ruolo fondamentale nel film: il suo taglio netto luce/ombra colloca i personaggi, che sempre vivono un dramma interiore, nella dimensione della tragedia imminente. Essi agiscono su un palco creato appositamente per loro, marionette i cui fili sono tirati dal crudele ed incorruttibile fato. Questo sembra essere chiaro: nessuno ha la facoltà di decidere del proprio destino, il libero arbitrio è solo una facoltà che ci illudiamo di avere.
E quel colonnello Kurtz, così gigantesco nel compimento di un destino già scritto, sa che non basta uccidere e massacrare per dimenticare la propria anima malata. Non serve la poesia, non serve la follia, non serve nascondersi nelle ombre e mostrare solo quello che si vuole.
La morte è l'unica amica nel mondo da incubo del Vietnam, in cui tutto è grottesco nella sua crudeltà. L'unica cura è la morte, che porta lontano da tutto l'orrore alienante della guerra.

Contrasta col titanismo eroico di Kurtz il piccolo capitano Willard, un Martin Sheen struggente, un uomo stanco che vive in un incubo. Divorato dai suoi demoni, agisce e vive senza crederci veramente. Il suo senso morale, o quello che ne resta, lo spinge a compiere la sua missione, ma la sua mente gli grida di scappare. Kurtz e Willard, due facce della stessa medaglia, l'uno lo specchio dell'altro, due uomini ormai a metà, ognuno dei quali ha nei confronti della propria mente un solo dovere: quello di non impazzire.

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CURIOSITA'

* Marlon Brando chiese a Francis Ford Coppola solo riprese in penombra e particolarmente scure per celare un notevole aumento di peso.
* Benjamin Willard, nome e cognome del personaggio interpretato da Martin Sheen, è composto dai nomi dei figli primogeniti di Harrison Ford, che appare nel film per qualche minuto nei panni del colonnello Lucas.
* Il nome del personaggio interpretato da Harrison Ford è un omaggio al regista George Lucas.
* Nella scena nell'accampamento francese i due bambini che recitano una poesia in francese sono interpretati dai figli di Coppola: Roman e Gio Coppola.
* Assistente alla regia era Melissa Mathison (E.T.), che sul set incontra Harrison Ford del quale diventerà la futura seconda moglie; infatti a quel tempo Ford stava divorziando dalla sua prima moglie Mary Marquardt.
* Celebri sono i segmenti, all'inizio e alla fine del film, in cui Coppola ha inserito The End dei The Doors; questa canzone deve parte della sua fama proprio al suo utilizzo in questo film.
* Nel film recita anche un giovanissimo Laurence Fishburne che interpreta un giovane soldato arruolatosi da poco, che morirà ucciso sulla barca che lo porta da Kurtz; per rendere più drammatica la scena, Coppola lo farà morire mentre sta ascoltando un nastro in cui la madre lo saluta e gli augura di tornare a casa.
* Coppola impiegò quattro anni per realizzare Apocalypse Now (da quando iniziò a scrivere la sceneggiatura, nel 1975, alla conclusione del primo montaggio, nel 1979) e presentò il film al festival di Cannes con una versione differente da quella uscita nelle sale. Inoltre dedicò anche anni successivi al completamento del suo montaggio definitivo (nel 2001 esce la versione finale, il director's cut, Apocalypse Now Redux). I motivi per cui impiegò molto tempo per completare il film sono molteplici. Inizialmente ebbe qualche difficoltà nell'assegnare i ruoli agli attori (ci furono vari ripensamenti, rifiuti e indecisioni: inizialmente Harvey Keitel e Jack Nicholson avrebbero dovuto interpretare rispettivamente Willard e Kurtz). Infatti Marlon Brando causò problemi a Coppola perché non era sicuro di voler interpretare il film. Un altro aspetto essenziale è che Francis Coppola iniziò a girare il film senza aver finito di scrivere la sceneggiatura, che nell'ultimo anno, senza sapere come completare la storia, scriveva e correggeva la notte per il mattino seguente. Come si legge ne "Diario dall'Apocalisse" scritto dalla moglie Eleanor Coppola (seguì il marito nelle Filippine con i figli e nel periodo delle riprese scrisse questo "diario" e girò un documentario, "Hearts of Darkness", che documentano la produzione del film) Francis non fu per niente a suo agio e sicuro di sé durante tutta la lavorazione al film: ci furono molti momenti di agitazione e i due coniugi rischiarono quasi la separazione in seguito ad un momento critico.
* La scena finale fu la più improvvisata da Coppola il quale risolse il problema del completamento del film con un suggestivo montaggio accompagnato dal brano dei Doors.


Il mio personaggio preferito: Robert Duvall / Lieutenant Colonel Bill Kilgore

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citazioni-

« Il mio film non è sul Vietnam... il mio film è il Vietnam. »

(Francis Ford Coppola)
« Charlie non fa il surf »

(Ten. Col. William "Bill" Kilgore / Robert Duvall)


Kilgore: Smell that? You smell that?
Lance: What?
Kilgore: Napalm, son. Nothing in the world smells like that.
[kneels]
Kilgore: I love the smell of napalm in the morning. You know, one time we had a hill bombed, for 12 hours. When it was all over, I walked up. We didn't find one of 'em, not one stinkin' dink body. The smell, you know that gasoline smell, the whole hill. Smelled like... victory. Someday this war's gonna end...
[Kilgore unhappily walks off]

:)


e non poteva mancare una delle scene Cult del film:

Ride Of The Valkyries





 
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Valkyrie
view post Posted on 21/7/2008, 09:37




Che post dettagliato Timo! ^_^

Un capolavoro di questo livello mi lascia senza parole, ^_^ non trovo i termini adatti per descrivere la bellezza di quest'opera, pertanto taccio! ;)

 
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Timoria
view post Posted on 21/7/2008, 19:40




CITAZIONE (Valkyrie @ 21/7/2008, 10:37)

Che post dettagliato Timo! ^_^


ovviamente non è farina del mio sacco... :lol: :lol: :lol: :P
a proposito, le fonti ovviamente wikipedia e imdb ;)

CITAZIONE
Un capolavoro di questo livello mi lascia senza parole, ^_^ non trovo i termini adatti per descrivere la bellezza di quest'opera, pertanto taccio! ;)


imho, adrenalinico l'inizio, il viaggio lungo il fiume buono, kurtz vs willard, intenso ma pesante!

ora sono pronto al pubblico ludibrio... :P



 
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Valkyrie
view post Posted on 5/10/2008, 18:54




In settimana ho visto il vero Winters, raccontava la sua esperienza a Bastogne in un documentario su History Channel, che nelle ultime settimane ha proposto una serie di interessanti puntate di "SHOOTOUT-Il fronte messo a fuoco" sulla contro-offensiva nelle Ardenne del Dicembre '44 e l'assedio di Stalingrado; sempre sulle Ardenne ha poi presentato anche una bella puntata della serie "La storia al fronte", nella quale i veri sopravvissuti della "band of brothers" hanno raccontato, di prima mano, gli eventi che hanno ispirato alcuni episodi dell'omonima serie TV.
A rendere il tutto ancora più interessante, in tutti i documentari, c'erano anche le testimonianze dei Tedeschi, inutile dire che è una grande emozione assistere al racconto dalla viva voce dei combattenti dei due fronti. History Channel si riconferma per la sua qualità, ^_^ ^_^ ^_^ peccato che la TV nostrana non proponga niente di simile! <_<

 
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Timoria
view post Posted on 6/10/2008, 17:18




CITAZIONE (Valkyrie @ 5/10/2008, 19:54)
History Channel si riconferma per la sua qualità, ^_^ ^_^ ^_^ peccato che la TV nostrana non proponga niente di simile! <_<

ma vuoi mettere questi programmi i confronto a capolavori come L'isola dei famosi o Il ballo delle debuttanti?? -_-

:blink:
 
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Valkyrie
view post Posted on 5/12/2009, 15:54




Se non l'hai ancora fatto, guardati questo:





Girato con piglio documentaristico, brutale, violento, senza timori reverenziali per nulla e per nessuno, corrosivo come una sorsata di candeggina, fa sembrare la prima parte di Full Metal Jacket un soggiorno in una beauty farm! ;) Tra i film più belli di sempre per me!

E poi mi è piaciuto moltissimo anche The Hurt Locker, anche questo documentaristico nello stile e realistico nei toni, uno sguardo lucido sulla realtà dell'Iraq, che a mio avviso riesce a trasmettere molto bene il senso di pericolo, precarietà e totale casino che un soldato spedito laggiù può sperimentare.



 
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Timoria
view post Posted on 2/1/2010, 18:36




vado subito a caccia, i tuoi consigli sono Vangelo per me!!!! :occhioni:
 
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Timoria
view post Posted on 4/1/2010, 00:05




up!!
ho già commentato via mail....quindi ora ti dico solo: THANKSSSSSSSSS!!!!!!

e continua così...:P
 
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26 replies since 17/6/2008, 15:22   1581 views
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